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Cronaca
15.12.2015 - 09:240
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Ricorso contro Casa Marta: scarsa informazione del Municipio

Un gruppo di confinanti ricorre contro il centro di prima accoglienza approvato un mese e mezzo fa: il Consiglio Comunale non avrebbe avuto gli elementi necessari per decidere

BELLINZONA - Un gruppo di confinanti ricorre contro Casa Marta. Il Municipio, a loro avviso, non avrebbe informato in modo esauriente il Consiglio Comunale, che aveva approvato il centro per senza tetto che la Fondazione Casa Marta intende creare negli stabili ex Ostini. Il ricorso, inoltrato al Consiglio di Stato da Chiarella Rei Ferrari, avvocato dei confinanti, verte su diversi punti. Viene contestata prima di tutto la costituzione del diritto di superficie gratuito per la durata di 50 anni a favore della Fondazione Casa Marta a carico dei terreni su cui sorgono gli stabili da ristrutturare. Non convince neppure la concessione di un aiuto finanziario a fondo perso di 200.000 franchi per la realizzazione del centro di prima accoglienza e solleva qualche dubbio l’esonero dal pagamento di tasse e tributi per un valore complessivo di 83.000 franchi. Il Municipio avrebbe parlato in termini generici di sistemazione generale del fabbricato, senza entrare nei dettagli. Contestato anche l'aspetto finanziario, e il fatto che Casa Marta sorgerebbe in una zona residenziale intensiva, categoria in cui un centro di prima accoglienza non rientrerebbe. Insomma, fanno sapere i ricorrenti, non vi è un'opposizione di principio al progetto di dare un tetto a chi ne ha necessità, ma il Consiglio Comunale ha avuto troppi pochi elementi e non chiari per optare per il sì.
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