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18.08.2016 - 09:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Il GLRT scende in campo. «Serve un Centro educativo chiuso per minorenni»

Secondo i giovani liberali, senza un centro del genere non è possibile eseguire pene detentive di pochi giorni, venendo meno alle fondamenta dello Stato di diritto. Chiedono interventi anche contro il cyberbullismo

BELLINZONA - Per far sì che prevenzione e rieducazione, i pilastri su cui si basa il diritto penale minorile, serve un Centro educativo chiuso per minorenni. Il progetto giace da anni nei cassetti del Governo, a quando la realizzazione? Dopo un'intervista rilasciata al Giornale del Popolo dal magistrato dei minorenni Reto Medici, in cui ribadiva la necessità del centro, i Giovani Liberali Radicali sono tornati sul tema con un comunicato stampa, firmato dal presidente Alessandro Spano, sulla scorta dell'iniziativa del movimento stesso che aveva raccolto 12'012 firme. «Nell’aprile 2015 il Consiglio di Stato, con il traino del Dipartimento Sanità e Socialità e del Dipartimento Istituzioni, ha licenziato il messaggio per la costruzione di un Centro Educativo Chiuso per Minorenni ad Arbedo-Castione. Il progetto del Governo prevede otto posti di pronta accoglienza e osservazione per minorenni in crisi che necessitano di aiuto per potersi costruire un futuro e - come richiesto anche dal Magistrato dei minorenni - un posto per l’esecuzione di misure disciplinari e un posto per l’esecuzione delle pene di breve durata (massimo 14 giorni). Misure che, come precisa il magistrato dei minorenni, oggi non sono utilizzate poiché non vi è la possibilità di attuarle. Il che è grave, perché mina le fondamenta dello Stato di diritto in cui viviamo», riassumono così la situazione attuale i giovani liberali. «Si ricorda, inoltre, che il diritto penale minorile è basato sul principio della prevenzione e della rieducazione. Tale centro, quindi, costituisce un tassello fondamentale per il diritto penale minorile e per l’aiuto ai giovani in difficoltà, che necessitano di aiuto per potersi costruire e garantire un futuro. Giovani che non possono essere abbandonati a loro stessi». Dunque si augurano «che il Parlamento possa - dopo i dovuti approfondimenti - sostenere la proposta governativa per poter procedere spediti verso la costruzione di un centro necessario e utile per l’aiuto di giovani in difficoltà. In tal caso GLRT ribadisce che ritirerà l’iniziativa popolare, che altrimenti dovrà essere portata al voto davanti ai cittadini (chiedeva, oltre al potenziamento delle borse di studio, la costruzione di un centro chiuso di contenimento, detenzione preventiva ed esecuzione pene e misure per adolescenti in difficoltà, ndr)». Inoltre, condividendo anche le preoccupazioni del magistrato dei minorenni Reto Medici sul cyberbullismo e sulle insidie dei social network, LRT chiede «al DECS di attualizzare i programmi scolastici di medie e liceo con dei corsi aggiornati e credibili di “introduzione all’utilizzo di internet"».
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