LUGANO - “Le parole del Consigliere federale ticinese durante il comizio di Sant’Antonino riportate da LiberaTV fanno rabbrividire”, è il duro commento del presidente Udc Marco Chiesa in reazione all’intervento di Ignazio Cassis durante un evento elettorale del PLR.
“In questo contesto c’è l’elezione ed è in questo contesto che dobbiamo lottare. Ma per che cosa? Per il Ticino? No, prima di tutto per i liberali, non per il Ticino”, arringava ieri Cassis, incitando i liberali radicali ad attaccare direttamente la stampa oltre che Ps e Udc (LEGGI QUI). Ed ecco che la polemica è servita.
“Di fronte a queste affermazioni, non vi è più nulla da aggiungere sul Consigliere federale del nostro Cantone”, afferma Chiesa, direttamente toccato dalle esternazioni del ministro degli esteri. “Passi il fatto che siamo ormai in campagna elettorale, ma le sue parole pesano come un macigno sulla politica cantonale e federale. Sono veramente dispiaciuto, come ticinese, di leggere che per Cassis si debba anteporre il partito al Cantone. Grazie alla ticinesità è stato eletto in Consiglio federale, ora però lottare anche per il nostro Cantone non è evidentemente la sua priorità”.
E aggiunge, con amarezza: “Come cittadino svizzero non posso accettare un ministro degli esteri arrendevole e pronto a dimenticarsi che la Svizzera è fatta dal volere degli svizzeri, e non dai poteri forti in Europa o nel Mondo. Questa è l’essenza della nostra democrazia diretta, ciò che rende il nostro Paese libero, indipendente e autodeterminato. Dimenticare ciò significa dimenticare da dove veniamo. Chi è disposto a farlo non può neppure sapere dove vogliamo andare. Qualcuno penso proprio abbia perso la strada!”