BRISSAGO - La voglia di iniziare l'anno in modo goliardico ed anche salutare, una scommessa persa, una sfida con gli amici, o semplicemente il desiderio di un ultimo evento conviviale prima della fine delle feste: sono diversi i motivi che spingono diverse persone, ogni anno, a tuffarsi nelle acque del lago a Brissago per la tradizionale Nodada de la Befana, non competitiva e giunta ormai al 24esimo dalla fondazione (con due edizioni però saltate a causa del Covid).
Quest'anno non è stato record. Erano presenti 55 coraggiosi, pronti a sfidare le acque a 5 gradi, con l'aria attorno ai 9. Il picco si è raggiunto nel 2019 con 90 partecipanti, va detto, come ci racconta il presidente della Verbano Sub Brissago Aris Arrigoni, che la meteo non ha aiutato. Storicamente infatti le affluenze maggiori si sono viste con il sole, di cui oggi non c'era proprio traccia.
Il pubblico è composto spesso da aficionados, che tornano anno dopo anno, alcuni anche da altri cantoni o dall'Italia. Il più anziano ha 80 anni, il più giovane, sotto la supervisione del padre, 11. E, specifica Arrigoni, nessuno ha mollato, tutti si sono tuffati e, spinti ciascuno dalla sua motivazione, sono arrivati alla fine degli 80 metri del percorso in acqua fredda. Il bagno nelle acque a basse temperature si sta diffondendo sempre più, in Ticino è stato fondato il gruppo dei Gelidisti. Chi partecipa all'evento brissaghese non sempre ne è fautore, sovente partecipa solo a questa giornata, per divertimento o per sfida.
Al termine, foto, congratulazioni e vin brule per tutti, un modo conviviale per chiudere una mattinata all'insegna dell'adrenalina ed anche le festività natalizie, dato che è costume dire che "l'Epifania tutte le feste porta via".
Foto Keystone - SDA - TiPress di Alessandro Crinari