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Cronaca
04.02.2025 - 14:550

La Grecia trema, il grande esodo da Santorini: in migliaia abbandonano l'isola

Secondo le prime stime, in 9mila hanno già lasciato l’isola dopo le continue scosse di terremoto e il pericolo di frane

GRECIA - La terra continua a tremare in Grecia. Anche oggi si sono registrate nuove scosse di terremoto nell'isola del Mar Egeo con la fase più intensa rilevata attorno alle 4:46. E migliaia di persone hanno deciso di abbandonare Santorini. Secondo una prima stima raccolta dal presidente dell'Associazione greca delle imprese di trasporto marittimo per passeggeri, sono oltre 6mila le persone che hanno lasciato l'isola con il traghetto, mentre altre 3mila stanno partendo con voli speciali per Atene organizzati dalla compagnia Aegean su richiesta del ministero della Protezione civile. 

Lo stato di massima allerta prosegue e durerà ancora diverse settimane. L’Organizzazione per la pianificazione e la protezione antisismica greca (OASP) ha avvertito che l’attività sismica potrebbe durare per diversi giorni. Il primo ministro Kyriakos Mitsotakis, da Bruxelles, ha chiesto ai residenti di mantenere la calma e seguire le indicazioni della Protezione civile. Nel frattempo, scuole chiuse su tutte le isole abitate colpite dallo sciame sismico e accesso interdetto ad alcune spiagge a rischio frane. Sul posto sono già state inviate unità specializzate con cani da ricerca, pronti a intervenire in caso di crolli o emergenze. La preoccupazione principale ora non è solo il terremoto, ma il pericolo di frane causate dalle continue scosse.

Per capire cosa sta succedendo davvero a Santorini bisogna fare un salto indietro nel tempo fino al XVII secolo, quando un'esplosione vulcanica cancellò l'antica isola di Thera. L'attuale Santorini è ciò che resta: un cratere sommerso dal mare con un vulcano, Kolumbo, ancora attivo e che ora fa davvero paura. Secondo i geologi, però, lo sciame sismico attuale non sarebbe da collegare con l'attività del vulcano sottomarino, ma a una serie di faglie sottomarine. In una sola settimana, sono avvenuti circa 600 terremoti di magnitudo superiore a 2.0 con epicentro sotto il mare. 

Tra le isole di Santorini, Anydros e Amorgos si estende un complesso sistema di faglie di grande rilevanza geologica. La più nota e studiata è quella di Amorgos, ritenuta responsabile del devastante sisma del 1956, il più potente della regione in epoca recente. Il 9 luglio di quell'anno, un terremoto di magnitudo 7.8 scosse violentemente l'area, provocando 53 vittime, oltre un centinaio di feriti e la distruzione di più di 3.200 edifici. L'evento innescò anche uno tsunami che raggiunse le coste di Turchia e Israele, con onde superiori ai 20 metri che si abbatterono su Amorgos.

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