BERNA - Svizzera paese di banche? Per molti il mito è ancora presente, anche se la situazione vissuta da Credit Suisse e la successiva acquisizione da parte di UBS (è dei giorni scorsi la conferma della notizia che ci saranno tagli importanti) lo aveva un po' fatto vacillare. I dati studio pubblicato ieri a Monaco di Baviera dalla società di consulenza Strategy& affermano che gli istituti bancari hanno avuto profitti importanti grazie all'aumento dei tassi di interesse e quelli rossocrociati in particolare.
Sono state prese in considerazione realtà di undici paesi diversi. Emerge come l'80% delle banche europee ha aumentato i propri profitti negli ultimi sei anni trasformando i propri modelli commerciali e operativi, grazie all'azione combinata di programmi per la riduzione dei costi e aumento dei tassi di interesse degli ultimi mesi. Esse risultano al momento maggiormente competitive di quelle americane, forti di condizioni che, spiegano gli esperti, non erano così favorevoli da tempo. La tendenza parla di meno servizi nelle filiali e di un aumento di quanto si può fare tramite l'ebanking.
In media i guadagni per cliente sono infatti maggiori di quelli degli istituti concorrenti statunitensi, che erano considerati dal 2008 più competitivi. In particolare, le banche svizzere sono quelle che hanno visto i profitti maggiori. In cifre, si parla di 426 euro per cliente (412 franchi al cambio attuale) nel 2022. In generale i ricavi degli istituti considerati sono saliti in media dell'8%, mentre gli utili operativi hanno beneficiato di un balzo del 18%. Fondamentali come detto i tassi di interesse, che sono aumentati.