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13.11.2023 - 11:220
Aggiornamento: 14:42

Il sindaco di Vacallo Marco Rizza: “Chiasso non è Lampedusa, il problema sono i 'nostri'”

"La città non deve confrontarsi solo con gli asilanti, ma anche con una situazione economica depressa che necessita di un rilancio generale. Più volte ho segnalato di residenti con disagi e dipendenze che creano degrado e insicurezza, ma invano"

di Marco Rizza *

In questi giorni sento un gran parlare della grave situazione in cui verserebbe la cittadina di Chiasso in relazione alla presenza sul territorio di richiedenti asilo. Lavoro nel centro di Chiasso da 35 anni e posso affermare che la situazione è la medesima da anni, a periodi alternati, niente di eccezionale sta accadendo.

Dal mio osservatorio di Piazza Indipendenza posso dire con sicurezza che coloro che danno fastidio non sono migranti, bensì persone residenti (e forse anche svizzere) con disagi sociali e dipendenze, che spacciano e bevono alcol fin dal primo mattino creando degrado e insicurezza. Ho sollecitato più volte, in qualità di dirigente di Banca più che come politico, ad agire su questo problema di ordine pubblico l’autorità comunale. Mi sono sentito rispondere “non ci possiamo fare niente”.

Sono stato qualche anno fa in visita al centro rifugiati e posso confermare che la struttura è vetusta, con ambienti ristretti e quindi ben venga che la Confederazione abbia deciso di costruire un altro centro più confortevole e più dignitoso per le persone che vi vengono accolte. Il nuovo centro Pasture porterà anche qualche posto di lavoro di cui la regione ha fortemente bisogno e in questo senso cerchiamo di approfittare di quanto una struttura del genere può anche offrire.

La nostra posizione geografica ci pone al confine e il tema dell’asilo non è certo nuovo a Chiasso. Il fatto che una mattina d’estate il PLR, partito che da sempre ha le redini di Chiasso, si sia improvvisamente accorto “delle problematiche” convergendo a Chiasso dirigenti di Partito e giornalisti ottenendo grande attenzione mediatica, ha avuto il sapore di mera campagna elettorale. Le elezioni ed il ballottaggio per il Consiglio degli Stati ha fatto di Chiasso uno dei temi caldi, il “grave” problema di Chiasso e i suoi migranti sembra perfettamente conosciuto da tutti i politici ticinesi, vedi dibattito RSI di martedì sera. Ma chi di tutti questi politici si ricorderà di Chiasso fra poco più di 10 giorni?

I veri problemi di Chiasso non sono, o non solo, i richiedenti asilo, che è giusto gestire e il cui 90% prosegue per il resto dell’Europa, bensì una situazione economica sgonfiata e depressa dopo il boom delle banche degli anni d’oro, che necessiterebbe di politici con visioni e progetti per un rilancio generale. Il progetto aggregativo del basso Mendrisiotto in fase di gestazione vedrebbe per logica un corale coinvolgimento sia in questo senso sia nel senso del problema migratorio; tuttavia, io lunedì all’incontro con Elisabeth Baume-Schneider non sono stato invitato come pure i colleghi Sindaci di Morbio Inferiore e di Breggia. E nemmeno all’inaugurazione del nuovo centro di manutenzione di FFS Cargo avvenuto lo scorso venerdì, progetto che porterà 50 nuovi posti di lavoro nella regione, posti importantissimi di cui si parla da anni. Le guerre purtroppo sempre più numerose nel mondo ma anche i cambiamenti climatici, causeranno fenomeni migratori di grandi entità che dovremo continuare a gestire nella migliore maniera, onorando come Svizzera la nostra tradizione umanitaria.

La nostra regione dovrà farsi trovare pronta, garantendo al contempo crescita e benessere ai nostri cittadini, così che l’attaccamento Momò al nostro territorio e tradizioni restino inalterati.

 
* sindaco di Vacallo

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