C'è una spia in redazione

I giornalisti sono da sempre stati spiati dai governi autoritari e dalle agenzie di intelligence. Negli ultimi dieci anni, le tecnologie digitale non ha fatto che amplificare e rendere più insidioso questo fenomeno.

Tuttavia, senza un giornalismo libero e indipendente, è la democrazia stessa a indebolirsi: l’accesso a un’informazione affidabile, diversificata e di qualità non è più garantito, limitando così la possibilità per i cittadini di essere adeguatamente informati, di debattere liberamente e di partecipare pienamente alla vita pubblica­, chiedendo a chi detiene il potere di rendere conto delle sue azioni.

In occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, l’Istituto di Media e Giornalismo, diretto dal Prof. Colin Porlezza, organizza un incontro pubblico per rifletere su temi cruciali: Come cambia la sorveglianza digitale con l’intelligenza artificiale? Quali sono le strategie delle redazioni per proteggere il loro lavoro? Quali sono le protezioni legali e il ruolo delle istituzioni e dei governi?

Intervengono:

Carola Freddiani, esperta a livello internazionale di sorveglianza e cybercrimine, curatrice del sito e della newsletter “Guerre di Rete”. Attualmente lavora nel team infosec di Human Rights Watch.

Philip Di Salvo, ricercatore e docente dell’Università di San Gallo, esperto dei rapporti tra giornalismo, sorveglianza e hacking. Come giornalista scrive dell’impatto sociale della tecnologia per varie testate e co-organizza DIG Festival.

Modera l’incontro Anna Bernasconi, giornalista RSI.

Evento organizzato dall’IMeG (coordinato dalla Dr.ssa Laura Amigo) in collaborazione con Amnesty International, Associazione Ticinese dei Giornalisti, Corso di Giornalismo della Svizzera italiana, Fondazione Diritti Umani, Reporter Sanza Frontiere Svizzera, Syndicom, Progetto Diacomet. Media partner: RSI.