Il capo uscente dell'Esercito al centro di un'indagine voluta dalla ministra Viola Amherd
BERNA – Il capo uscente dell’esercito svizzero, Thomas Süssli, è stato al centro di un’inchiesta amministrativa lo scorso autunno. Voluta dalla ministra della Difesa Viola Amherd, l’indagine ha escluso responsabilità da parte di Süssli, come riportano SonntagsZeitung, NZZ am Sonntag e Le Matin Dimanche.
L’inchiesta riguardava la trasmissione di documenti legati al piano di risparmio dell’esercito. Il Dipartimento federale della difesa, della protezione civile e dello sport (DDPS) ha confermato ai media che “non sono emersi elementi tali da giustificare un intervento d’ufficio”. Tradotto: nessuna irregolarità ufficialmente attribuibile a Süssli.
Nel frattempo, il DDPS ha sporto denuncia per violazione del segreto d’ufficio contro ignoti, ma il procedimento penale è stato archiviato senza colpevoli.
Pressioni per le dimissioni
Se sul piano giudiziario la vicenda si è chiusa, sul piano politico restano tensioni. La consigliera federale Karin Keller-Sutter avrebbe chiesto le dimissioni di Süssli, secondo la NZZ am Sonntag, che cita diverse fonti indipendenti.