Dall'incontro di oggi tra istituzioni svizzere e italiane è nata la volontà di creare tavoli di lavoro congiunti
TRESA – Il PLR di Tresa aveva espresso preoccupazioni in merito alla delicata situazione sul confine a causa del possibile spostamento dei migranti nell’ex caserma dei Carabinieri di Fornasette. Tensioni diplomatiche ‘risolte’ con incontro tra autorità nella mattinata di oggi. Un incontro che soddisfa il PLR di Tresa, che “prende atto con soddisfazione della risposta delle autorità emerse dall’incontro avvenuto in prefettura a Varese (…)”, si legge in un comunicato.
“Sin dall’emergere di questa possibilità, il PLR Tresa ha ritenuto doveroso farsi per primo portavoce delle legittime apprensioni della popolazione, evidenziando i rischi connessi a una simile destinazione d’uso per la struttura proprio a ridosso del confine. La posizione isolata della ex caserma, l’assenza di un presidio doganale fisso, la saltuaria presenza delle forze dell’ordine, il forte rischio di un aumento di reati connessi alla presenza di migranti, e la vulnerabilità già riscontrata in passato nelle zone di confine rendono infatti a nostro parere questa scelta particolarmente inopportuna”, continua la nota.
Nell’incontro di oggi si è deciso di creare tavoli di lavoro congiunti, “che dimostrano perlomeno attenzione nei confronti delle istanze e della popolazione locale. Ringraziamo le autorità istituzionali e le forze politiche sia Svizzere sia Italiane che in queste settimane hanno recepito un tema particolarmente sentito nel tentativo di cercare soluzioni pragmatiche. Ringraziamo altresì la popolazione sia Svizzera sia Italiana che in diversi modi hanno espresso tutte le loro preoccupazioni sul tema in questione”.
Il PLR di Tresa tiene a ribadire “il nostro impegno a vigilare affinché il territorio del comune di Tresa rimanga un luogo sicuro per cittadini e commercianti, continuando a monitorare, sensibilizzare e interloquire con tutte le istituzioni per garantire soluzioni efficaci alle problematiche di sicurezza e di gestione del confine”.