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Il Blog di Don Gianfranco
15.09.2024 - 09:310

"La scuola, i ragazzi, e il nostro sguardo tra apprensione e speranza"

Don Gianfranco Feliciani: "L’insoddisfazione diffusissima dei nostri ragazzi è un campanello d’allarme che dobbiamo assolutamente ascoltare"

di Don Gianfranco Feliciani

La scuola è ricominciata e, dobbiamo ammetterlo, noi adulti guardiamo a questi nostri ragazzi, che rappresentano l’avvenire del mondo, più con apprensione che con speranza e fiducia. La crisi epocale del nostro tempo infatti, che è essenzialmente una crisi di valori, si manifesta in tutta la sua drammaticità particolarmente dentro quella fascia più delicata e fragile della società che è la gioventù, svelando al contempo il palese smarrimento di chi è chiamato all’esercizio della responsabilità educativa. Famiglia e scuola “in primis”.

Dagli scritti del celebre filosofo di casa nostra prof. Romano Amerio (1905-1997), riporto questa acuta osservazione. Anche se espressa con un linguaggio decisamente fuori moda la ritengo tuttavia di grande attualità: “Oggi la vita è presentata ai giovani irrealisticamente come gioia. La durezza dell’umano vivere, dipinto un tempo nelle orazioni più frequentate come valle di lacrime, viene negata o dissimulata. E poiché con quello scambio la felicità viene figurata come lo stato proprio dell’uomo, e dunque dovuto all’uomo, l’ideale è di preparare ai giovani una strada (come dice Dante) ‘secura d’ogn’intoppo e d’ogni sbarro’. Perciò ai giovani pare ingiustizia ogni ostacolo da saltare e lo sbarro è riguardato non come prova, ma come scandalo. Gli adulti hanno ripudiato l’esercizio dell’autorità per voler piacere, giacché credono non potere essere amati se non carezzino e non piacciano”.

È giunto il momento di fermarci a riflettere seriamente per il bene dei nostri ragazzi. C’è una paura che serpeggia nel cuore di molti davanti all’attuale situazione del mondo, ed è una paura che occorre trasformare in speranza: questo nostro tempo confuso coincide misteriosamente con una nuova e felice possibilità di salvezza. La storia ce lo insegna: i tempi della crisi sono anche i tempi delle grandi opportunità. È come se all’uomo, adesso più che in passato, venisse offerta la possibilità di approdare ad una nuova consapevolezza. L’insoddisfazione diffusissima dei nostri ragazzi è un campanello d’allarme che dobbiamo assolutamente ascoltare. Che cosa ci stanno dicendo questi nostri figli, anche inconsapevolmente? Che senza i valori dello spirito, senza una risposta alle domande del cuore, senza il pensiero di Dio, non c’è vero progresso e vera felicità per l’uomo.

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