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22.09.2024 - 10:260

Medjugorje, sì ai pellegrinaggi, prudenza sulle apparizioni

In questi giorni è stato presentato il documento”Regina della pace” che dà il via libera alla devozione iniziata nel 1981 nella cittadina dell’ex Jugoslavia

di Don Gianfranco Faliciani

In questi giorni è stato presentato il documento”Regina della pace” che dà il via libera alla devozione iniziata nel 1981 nella cittadina dell’ex Jugoslavia che ogni anno accoglie un milione di fedeli. La “Nota” del Dicastero vaticano approvata dal Papa si concentra su due fondamentali considerazioni: da un lato sottolinea i buoni frutti spirituali maturati a Medjugorje, e dall’altro mette in guardia dalle pericolose derive spiritualistiche, anch’esse purtroppo registrate in questi anni.

Il “Nihil obstat” della Chiesa non è un riconoscimento della “soprannaturalità” delle apparizioni, né poteva esserlo: il Dicastero della Dottrina della fede, nel maggio scorso, ha approvato nuove regole più prudenti in materia e il Vaticano non si sbilancia più su questo. In linea eccezionale potrebbe farlo il Papa, ma non sarà certo Francesco a farlo. Ha dichiarato il cardinale prefetto, Victor Manuel Fernàndez: “Il Papa mi ha detto che considera il ‘nulla osta’ sufficiente e non c’è bisogno di andare oltre”.

La “Nota” vaticana dà “una valutazione positiva della maggior parte dei messaggi”, anche se precisa che questo “non implica dichiarare che abbiano una diretta origine soprannaturale” e parla di messaggi “presunti” come i veggenti: “I pellegrinaggi non si fanno per incontrarsi con i presunti veggenti ma per incontrare Maria, Regina della Pace, e Cristo”. E ancora ricorda che i fedeli “sono autorizzati a dare a essi in forma prudente la loro adesione” ma “non sono obbligati a credervi”. D’ora in poi, comunque, i messaggi non saranno più diffusi senza autorizzazione ecclesiastica.

A suo tempo papa Francesco così si era espresso: “La Madonna non è una postina o il capo di un ufficio telegrafico” impegnato a spedire per decenni migliaia di messaggi. D’altra parte, lo stesso Bergoglio ha spesso elogiato il valore della “pietà popolare” e riconosciuto che tanta gente “va lì e si converte, incontra Dio, cambia vita”. Ma la pietà popolare va “purificata”. Il documento è un continuo invito alla prudenza e al discernimento. Le rivelazioni private non si possono certo escludere, ma esse si comprendono solo alla luce della grande Rivelazione di Gesù e del suo Vangelo.

È il momento, credo, di riascoltare l’ammonimento di Dante Alighieri: “Siate, Cristiani, a muovervi più gravi: non siate come penna ad ogni vento, e non crediate ch’ogni acqua vi lavi. Avete il novo e ‘l vecchio Testamento, e ‘l pastor de la Chiesa che vi guida; questo vi basti a vostro salvamento. Uomini siate, e non pecore matte” (Paradiso, V, 73-80).

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