Tribuna Libera
30.11.2015 - 17:480
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Formula E, Ghisletta indignato: «il Cantone fermi Lugano»
Indignazione del Partito socialista Lugano sulla «procedura antidemocratica» per il Gran Premio di Formula E
LUGANO – Procedura antidemocratica e incertezza giuridica: questi i motivi dell’indignazione del PS di Lugano, a seguito dell'imminente attribuzione del mandato ad una società privata per l'allestimento del circuito automobilistico di Formula E. Il presidente dei socialisti, Raoul Ghisletta, è su tutte le furie, dopo che il Municipio di Lugano ha comunicato di non voler coinvolgere il Consiglio comunale, malgrado le opere necessarie per organizzare il gran premio ammontino a 3 milioni di franchi, «che esula chiaramente dai limiti di competenza finanziaria del Municipio» (ossia 250 mila franchi).
Negli scorsi giorni Raoul Ghisletta fa sapere di aver invitato la Sezione enti locali a voler richiamare il Municipio di Lugano al rispetto della Legge organica comunale, in base ai quali è il Consiglio comunale a votare l'esecuzione di opere pubbliche e ad accordare i crediti necessari, come pure a votare convenzioni con terzi. «Il fatto che per convenzione terzi paghino un contributo parziale o anche totale per gli investimenti citati non esime il Municipio di Lugano dal coinvolgere nel processo decisionale il legislativo», spiega il PS. «Inoltre, contrariamente a quanto afferma il Municipio di Lugano nella lettera ai consiglieri comunali, le opere richieste per la tenuta del Gran Premio Formula E hanno un impatto notevole sui beni amministrativi del Comune e non saranno certamente piccole opere provvisorie. Basti pensare al fatto che verranno creati degli scavi per la posa di barriere metalliche di sicurezza di 4 metri lungo il percorso di 2,5 km (per un totale di 5 km), che verranno allargati/ristretti marciapiedi, che verranno create e asfaltate aree di posteggio per i bolidi, eccetera». Per il PS non si tratta affatto di opere provvisorie ma definitive, «che hanno un forte impatto sul centro cittadino. Non sono spese, ma investimenti in beni amministrativi che sono molto discutibili politicamente e che vanno fatti oggetto di deliberazione del Consiglio comunale, come pure del diritto dei cittadini di chiedere tramite referendum una votazione popolare».
Il PS di Lugano esprime quindi indignazione «per l'immobilismo delle istituzioni e per l'attitudine antidemocratica dei partiti di maggioranza in Municipio. Questo comportamento lesivo dei diritti dei cittadini su un dossier importante va aggiungersi al triste precedente costituito dal ricorso del granconsigliere leghista Sanvido contro la votazione popolare legata all'investimento di 102 per il PTL/ PAL2, votazione chiesta da 3'300 cittadini di Lugano», conclude il comunicato.