Tribuna Libera
21.07.2016 - 07:280
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
L’oro verde in città: rivalutare gli spazi verdi urbani
Interrogazione di Françoise Gehring, Francesca Luisoni, Grazia Bianchi e Manuela Casagrande
Gli spazi urbani sono costituiti dal verde pubblico e privato, nelle loro varie tipologie, dal piccolo giardino al grande parco. Oggi il verde urbano può contribuire in modo determinante al miglioramento della qualità di vita nelle nostre città, permettendo in certi casi di attenuare gli squilibri ambientali della città contemporanea attraverso vere e proprie iniziative di integrazione strutturale del verde con il costruito. Va inoltre sottolineato anche l'importantissimo ruolo del verde dal punto di vista bioclimatico, visto che l'evapotraspirazione prodotta dalle piante può contribuire ad una sensibile mitigazione della temperatura estiva nelle aree urbane.
Ci rendiamo conto che la conservazione e la tutela del paesaggio, specialmente all’interno della città, deve anche considerare progetti di trasformazione e nuove realizzazioni, ma di sicuro il verde urbano deve essere rafforzato ed inserito nello sviluppo degli spazi di arredo della città. Molti autorevoli studi sottolineano che la qualità del territorio passa necessariamente anche attraverso il verde urbano sia pubblico, sia privato. Il Verde, in quanto elemento di attrattiva tra i più importanti, diventa anche fattore di competitività per l’economia della città, di qualità per la vita dei suoi cittadini, di identità paesaggistica della città.
Nella Convenzione europea del paesaggio e nell’Agenda 21, tra le varie opportunità figura la riqualificazione del paesaggio urbano e ancora di più delle aree dismesse e degradate. Un programma di riqualifica o di sviluppo del verde urbano dovrebbe essere pertanto inserito all’interno di uno strumento di pianificazione specifico, come accade in alcune realtà europee. Prima di ogni intervento è infatti necessaria una valutazione attenta di alcune delle caratteristiche del verde urbano, al fine di migliorare la sua funzione, di favorire le modalità della sua gestione e di consentire una razionale pianificazione degli interventi considerando anche l’ampliamento delle aree verdi. Ci chiediamo per esempio se sia in uso nella città di Mendrisio un Piano del verde urbano, un documento progettuale fondamentale ma oggi poco utilizzato.
Il piano degli indirizzi Mendrisio 2030, pur non fornendo proposte concrete, insiste nel voler migliorare la qualità della vita di cittadini e delle cittadine di Mendrisio e si richiama spesso ai valori dello sviluppo sostenibile. La seguente interrogazione vuole rappresentare un contributo concreto alla formulazione di proposte tese a migliorare la vivibilità e la bellezza della città.
Un esempio interessante viene da Lugano che ha deciso di avviare nuovi progetti di valorizzazione degli spazi urbani all’insegna della sostenibilità e della biodiversità; a Villa Saroli, per esempio, sarà inaugurato un giardino aromatico mentre a Cornaredo saranno piantati dei meli; insomma si passa “dall’aiuola profumata al frutteto”, come ha intitolato il Corriere del Ticino presentando il progetto di riqualifica (articolo pubblicato l’11 luglio 2016).
Il progetto luganese tiene conto dei suggerimenti proposti dall’ “Alleanza Territorio e Biodiversità” della Svizzera italiana che sul suo sito presenta una serie di idee per valorizzare e proteggere la biodiversità in ambito urbano. Questa valorizzazione rappresenta un contributo enorme alla protezione della natura. Come si può leggere sul sito dell’alleanza: “Oltre la metà della popolazione mondiale vive in città e la tendenza è in continuo aumento. In Europa, e in Svizzera, questa percentuale è ancora più elevata e sfiora il 75%. L’aumento della popolazione che vive negli agglomerati comporta una progressiva espansione delle aree edificate che si accompagna a una riduzione degli spazi naturali, della varietà paesaggistica e a un incremento della frammentazione del territorio”.
Eppure le città possono dare un inaspettato contributo: nei numerosi spazi di piccole o grandi dimensioni dei centri urbani, determinate specie animali e piante possono infatti trovare rifugio quale strategia di sopravvivenza alla scomparsa degli ambienti naturali. Ecco dunque che il verde urbano assume un’importanza di primissimo piano. Si potrebbe inoltre proporre la riprogettazione delle aree dismesse, fino a comprendere interventi di risistemazione di spazi urbani minori (aree residuali e cortili).
Ci permettiamo di ricordare che il verde urbano espleta almeno sette funzioni: ecologico-ambientale; sanitaria; protettiva; sociale e ricreativa; igienica; culturale didattica; estetico-architettonica. Mentre tra le diverse tipologie di arredo si possono considerare: giardini storici, parchi urbani, spazi verdi di quartiere, verde stradale e viali alberati, aiuole spartitraffico. Insomma un vero e proprio scrigno di indicazioni molto utili e degne di considerazione.
Tenuto conto dell’importanza che Mendrisio attribuisce alla qualità della vita e alla qualità residenziale e richiamando i contenuti del Piano degli indirizzi della Città di Mendrisio, chiediamo al Municipio:
1. Esiste un piano del verde urbano nel comune di Mendrisio? Se sì è stato aggiornato in base alle nuove esigenze della città? Se no, il Municipio non ritiene utile dotarsi di uno strumento così importante?
2. Quale contributo intende dare il Comune alla sostenibilità e alla biodiversità nelle sue politiche ambientali e pianificatorie?
3. Ritiene importante rivalutare il verde urbano?
4. Se sì, in che modo e con quali progetti concreti intende muoversi sul piano realizzativo?
5. Il comune intende contattare i responsabili dell’Alleanza Territorio e Biodiversità per una consulenza e/o prendere contatto con Lugano per informarsi sull’esperienza in corso?
6. Nel caso in cui il Municipio volesse profilarsi in maniera qualificata per il verde urbano, per il bene della popolazione e coerentemente con il Piano degli indirizzi, ha già identificato aree e zone d’intervento in tutti i quartieri?
7. Nell’ambito della recentissima conferenza Urban Age/Shaping Cities a Venezia, si è parlato di come rendere le città più sostenibili, tolleranti, resilienti rispetto alle emergenze ambientali e alle sfide demografiche, considerando anche il recupero delle periferie e del verde urbano. Il comune intende inserire nel futuro Piano direttore un piano del verde urbano in vista del futuro sviluppo sostenibile della città?
Françoise Gehring (Insieme a Sinistra),
Francesca Luisoni (PPD),
Grazia Bianchi (Insieme a Sinistra) e
Manuela Casagrande (PLR)