Prezzo:

Giovedì 03 | 18.00

Alcune lezioni di tenebra

Conferenze

Luganese

Note su alcune lezioni di tenebra. Le Lamentazioni di Geremia nelle lettere e nella musica

Si propone di leggere le Lamentazioni di Geremia attraverso le “lezioni” – meditazioni musicali, eseguite nella settimana santa – che prendono il nome di “Leçons de ténèbres” (xvii-xviii secolo) poiché i più celebri compositori furono francesi: Marc-Antoine Charpentier, François Couperin, Michel-Richard de Lalande, senza tuttavia dimenticare Carlo Gesualdo e Niccolò Jommelli. La sofferta espressività non è solo quella delle note musicali, ma anche dei testi. Si prenda soltanto Lam. iv, 16: «Mi ha spezzato con il tritume dei sassi i denti [confregit lapillo dentes meos, involvit me in cinere] mi ha steso nella polvere». A metà Seicento Jean Hamon (1618-1687) componeva un Commentaire sur les Lamentations de Jérémie nel quale, a proposito di quei versetti, possiamo leggere: «L’hébreu porte: Labefactavit silice dentes meos [Il m’a cassé les dents avec les cailloux]. Et les Rabbins l’expliquent de Jérémie qui fut nourri dans la prison d’un pain mélé de gravier». L’esegesi insomma dilata la predicabilità del testo: dai contriti esercizi della settimana santa, si passa alla condizione quotidiana dell’umanità. Le lezioni di tenebra divengono contemplazioni sull’inanità umana. È, nel profondo, un’eredità stoica, poiché già troviamo l’esempio in Seneca (De beneficiis, ii, 7), che definiva «panem lapidosum» quel favore che vien fatto con sussiego e quasi a dispetto. Nei Responsoria et alia ad Officium Hebdomadae Sanctae spectantia di Gesualdo (1611), l’espressività drammatica raggiunge il suo apice: il Caligaverunt oculi mei fletu meo (ii, 9) va ascoltato come la suprema dissonanza della Passione.

Info Evento

Per tutti

Giovedì 3 Aprile 2025
dalle 18.00

Indirizzo

Biblioteca Salita dei Frati

Salita dei Frati 4A

6900, Lugano

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