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25.04.2016 - 16:300

Simonetta Sommaruga a Losone. Beltraminelli: «il Ticino non è come sembra»

Marina Carobbio spiega perché è giusto che i richiedenti l'asilo siano affiancati da un rappresentante legale. Sommaruga: «vogliamo che le persone che non hanno diritto alla protezione lascino presto la Svizzera»

LOSONE - Una giornata per toccare con mano la situazione. I losonesi non sempre si sono mostrati entusiasti del centro asilanti, e Simonetta Sommaruga l'ha sottolineato, ringraziandoli per quanto hanno fatto. Sabato la Consigliera Federale, durante la giornata di porte aperte, si è intrattenuta con gli ospiti, parlando con loro per capire cosa vivono. «Ogni giorno vediamo immagini terribili. In luoghi come questo chi è in fuga riceve assistenza e un tetto. Può finalmente sentirsi al sicuro e riprendere fiato. Alloggi così sono la spina dorsale del sistema svizzero di accoglienza», ha detto nel suo intervento ufficiale. A rappresentare Losone c'era il sindaco Corrado Bianda, che ha fatto notare come il luogo fornì accoglienza già dopo la Seconda Guerra mondiale. La giornata di porte aperte è stata anche l'occasione per un comitato interpartitico di sostegno all'iniziativa sull'asilo in votazione il prossimo 5 giugno, composto da PPD, PLR, PS, PBD, Verdi liberali e Verdi, di presentarsi e spiegare le proprie ragioni. Per l'occasione, c'erano rappresentanti d'eccellenza, come la già citata Simonetta Sommaruga, il presidente del Consiglio di Stato Paolo Beltraminelli (che ha tra l'altro detto come si sta lavorando per approntare un centro non provvisorio, dato che quello di Losone chiuderà nel 2017), la consigliera nazionale socialista Marina Carobbio e il presidente liberale Rocco Cattaneo. «Vogliamo che ricevano protezione coloro che ne hanno bisogno e vogliamo che le persone che non hanno diritto alla protezione lascino presto la Svizzera», ha esordito Sommaruga, conscia che la legge non risolverà tutti i problemi ma convinta che porterebbe la Svizzera sulla buona strada. «Attraverso questa revisione si corregge l’errore storico di lasciare tante competenze solo ai Cantoni», ha aggiunto Beltraminelli, sottolineando l'importanza che avrebbe per il Ticino l'approvazione della legge: un centro federale di accoglienza nei pressi della frontiera sud, definita particolare, permetterebbe di meglio combattere la clandestinità. Il ministro ha lodato il Ticino, che nell'accogliere e nell'aiutare si è mostrato «diverso da come appare rispetto ai risultati di certe votazioni. Quando si è trattato di reagire, lo ha sempre fatto con cuore e buon senso». La tutela legale, ovvero l'avvocato per chi richiede asilo, fa discutere, ma per Marina Carobbio, «garantisce lo Stato di diritto. Quando i richiedenti sono affiancati da un rappresentante legale, comprendono meglio i loro diritti e i loro doveri, e sono quindi più propensi ad accettare decisioni negative». [imagebrowser id=123]
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