BELLINZONA – Il partito che vince le elezioni è nettamente quello dei Verdi, congiunto con Sinistra Alternativa, anche se il primo partito ticinese rimane il PLR.
A perdere è la Lega, che perde il secondo seggio, quello di Roberta Pantani.
I liberali conquistano il 20,5% (quattro anni fa fu il 23,7%), confermano Rocco Cattaneo che ottiene 26'285 voti, battuto dalla new entry Alex Farinelli che fa l’exploit con 30'036 (dopo di loro, Natalia Ferrara a 22'732 voti).
La Lega è la grande sconfitta, con 16,9%, il che significa una perdita di quasi il 5%. Lorenzo Quadri coi suoi 23'068 voti viene rieletto, a Pantani non ne bastano 21'414.
Anche il PPD mantiene, non senza ansia, i suoi due seggi, pur perdendo quasi il 2% e arrivando al 18,2%. Vicinissimi i due candidati, con Fabio Regazzi che con 24'989 batte Marco Romano, che ne ha ottenuti 24'520 (terza in graduatoria Sabrina Gendotti con 14'460 voti).
I socialisti confermano Marina Carobbio, anche se col loro 14,1% perdono a loro volta quasi il 2%. In caso di elezione della deputata agli Stati, subentrerebbe Bruno Storni, sebbene staccatissimo con 13'737 voti.
I veri vincitori sono però i Verdi, assieme a Sinistra Alternativa, che triplicano la loro forza, guadando l’8% circa e attestandosi al 12,1%. Greta Gysin ottiene 19'952 voti, dietro di lei Franco Cavalli (che per un certo periodo pareva poterla insidiare), fermo a 16'435 voti.
L’UDC avanza dello 0,4%, ottiene l’11,7% e rimanda a Berna Marco Chiesa, che è stato votato 18'900 volte. Dopo di lui, e subentrante in caso di elezione di Chiesa agli Stati, il presidente Piero Marchesi, con 12'315 voti.
Quindi, due i volti nuovi, quelli di Farinelli e di Gysin, l’unica non rieletta è Pantani, dato che Merlini non si è più candidato per il Nazionale ma solo per gli Stati. Resta invariata la presenza femminile, con due rappresentanti: alla leghista subentra la verde (ma se Carobbio venisse eletta, resterebbe solo Gysin).