Sport
29.05.2016 - 00:040
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Per il Real arriva l'Undecima, per l'Atletico la terza finale persa
La finale di Champions League giocata a San Siro si è decisa ai calci di rigore dopo l'1-1 maturato nei 120': decisivi l'errore di Juanfran e la realizzazione di CR7
MILANO - La classe operaia non va in paradiso, anche se in fondo parlare di classe operaia quando si pensa a una squadra che negli ultimi anni ha conquistato due finali di Champions League come l'Atletico Madrid sa tanto di metafora. Certo è che a Madrid c'è il Real, uno dei club più titolati e prestigiosi al mondo, e poi c'è l'Atletico, la cosiddetta squadra meno nobile, che col Cholo Simeone ha raggiunto una maturità di risultati tale da metterla fra le protagoniste del calcio europeo. Non a caso, la finale tutta spagnola di San Siro era un derby fra le due. Fra Zinedine Zidane, che in un paio di mesi ha saputo convincere gli scettici che non vedevano nel grande calciate per forza un grande allenatore, anche se la conferma è attesa per l'anno prossimo, e la grinta di Diego Simone. Il fioretto contro la spada, Cristiano Ronaldo contro Fernando Torres.
Ha vinto il Real Madrid, e lo ha fatto dopo i rigori, dopo un palo che ha fermato le speranze dell'Atletico. Un palo colto da uno che era stato fra i protagonisti, Juanfran, una beffa nella beffa. E in curva sono state lacrime, dai più giovani ai più attempati, perché perdere per la terza volta una finale così fa male. Il Real si porta a casa la Undecima.
Nel primo tempo, si è fatto più pericoloso il Real, vicino subito al gol con Casemiro. Rete che ha trovato di testa Sergio Ramos su una punizione pennellata di Bale (il difensore era in sospetta posizione di fuorigioco).
La grinta classica del Cholo si è fatta attendere, ma subito ad inizio ripresa all'Atletico è capitata un'occasione d'oro. Griezman ha calciato un rigore sulla traversa. Una batosta che avrebbe potuto abbattere chiunque, non l'Atletico che si è portato in avanti, rendendosi insidioso in qualche circostanza, in particolare con Saul. Per contro, il Real ha sprecato l'occasione per chiuderla e dunque il pari, siglato ad una decina di minuti dal termine da Ferreira Carrasco, subentrato nella ripresa, è stato tutto sommato giusto ed ha portato le due squadre ai supplementari.
Lì non è accaduto molto, forse la paura di perdere è stata troppo forte, e si è andati ai rigori. Per tre volte entrambe le squadre hanno calciato alla perfezione, col portiere dell'Atletico Oblak che non ha mai dato la sensazioni di poter parare. Poi sul dischetto si è presentato Juanfran, e il suo clamoroso palo ha fornito su un piatto d'argento a Cristiano Ronaldo il match ball: così, CR7 si cuce addosso il ruolo di protagonista anche di questa finale.
Esulta il Real, piange l'Atletico. La bella favola si è fermata a un passo dal lieto fine, ma conoscendo la grinta del Cholo, non finisce certo qui.