Cronaca
07.09.2015 - 12:220
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
Ghiringhelli, la cortina di fumo sul centro rifugiati e i voltafaccia del Municipio
Finisce con il ricorso respinto una battaglia durata due anni. «Non era contro il centro, volevo chiarezza sull'applicazione del nuovo articolo sulla legge. Alla fine, la Confederazione si giudica da sola..» Chi ha coperto i costi? «Cittadini e partiti»
LOSONE - Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso che Giorgio Ghringhelli del Guastafeste aveva inoltrato un anno fa contro la decisione del Municipio di Losone di respingere un’istanza che chiedeva di sospendere i lavori avviati dalla Confederazione per la trasformazione dell’ex-caserma di Losone e di avviare una normale procedura edilizia per i lavori allora ancora in corso.
Con lo stesso Ghiringhelli abbiamo ripercorso la vicenda, e ne abbiamo approfittato per fare il punto sulla situazione al centro rifugiati di Losone.
Lo scopo originario della sua battaglia era far sì che la caserma non divenisse un centro rifugiati?«Il problema che sollevavo non era in merito ai migranti, ma all'opportunità di aprire un centro così grosso lì e non, per esempio, in cima al Monte Ceneri dove ci sarebbe stata una caserma. Oltre a ciò, era la prima volta che veniva applicato il nuovo articolo della legge sull'asilo, introdotto nel giugno 2013, che dice che a determinate condizioni la Confederazione può aprire dei centri per rifugiati scavalcando le autorità edilizie locali, ovvero comuni, cantoni e cittadini. Una delle condizioni è che restino aperti solo due anni, e un'altra che il luogo che ospiterà gli asilanti non necessiti di interventi rilevanti. Volevo sapere che cosa si intendesse con rilevanti, dato che sono stati comunque spesi due milioni, e che è deputato a decidere se gli interventi siano o meno importanti. Mi è stato risposto che è la Confederazione, che di fatto si giudica da sola!»
Ai tempi, contro l'apertura del centro rifugiati erano in molti... poi è rimasto di fatto solo lei, spendendo anche parecchio.«Eros Mellini lanciò una petizione che raccolse 7000 firme, e il Municipio di Losone era contrario, tanto da inviare una lettera ai cittadini chiedendo di firmare la petizione. Poi, ha cambiato idea... Io distribuii dei volantini nel quartiere vicino alla caserma, dicendo che ero pronto ad andare per vie legali, e i costi di 7400 franchi sono stati quasi interamente coperti dalla popolazione, oltre che dei contributi di 2300 franchi da parte di partiti: l'UDC, la Lega e il PLR di Losone».
La popolazione, ora, come vive il centro? E la situazione a suo avviso com'è?«Onestamente, credevo sarebbe stata peggio. Il fatto è che noi non sappiamo tutto quello che accade, è come calata una cortina di fumo da parte delle autorità. Visto che mi sono fatto portavoce di questo tema, diversi cittadini spesso mi chiamano segnalando incursioni di polizia o arrivo di ambulanze, io stesso chiamo i giornali ma nessuno ne parla mai. La popolazione, ad ogni modo, segnala persone ubriache, non rispetto degli orari di rientro, dichiarazioni sessuali eccetera. Il centro si trova vicino a un noto ritrovo balneare sul fiume, e temevo che gli ospiti, che vengono da paesi dove il rispetto della donna è secondario, potessero approfittarne per spiare le donne in costume. Infatti, qualcuno è stato visto masturbarsi. Chi frequenta la zona dice che non è infastidito, ma so di molti che hanno scelto di non andarci più».
Parlava di un voltafaccia del Municipio, da cosa è giustificato?«Probabilmente, dal fatto che non opponendosi ad utilizzare per tre anni la caserma come centro rifugiati poi potranno averla a buon prezzo»
La sua battaglia si ferma qui?«Non posso fare altro giudiridicamente. Quanto meno, se ci fossero altri casi del genere comuni, cantoni e cittadini sanno che è inutile fare ricorsi, perché è la Confederazione che giudica sé stessa, come detto prima. Il mio intervento ha fatto giurisprudenza. Sarà interessante vedere cosa accadrà scaduti i tre anni: il centro chiuderà davvero?»
Lei cosa ne pensa?«Si potrebbe trovare un escamotage, e a quel punto vorrebbe dire che mi hanno preso in giro. Il comune di Losone acquisterà la caserma, e non è detto, ma è una mia ipotesi, che subaffitti alla Confederazione per mantenere il centro. Condizione che sarebbe referendabile, toccherebbe ai cittadini scegliere. Magari fra due anni molti si saranno adattati e diranno sì, ma certamente se non viene detto tutto ciò che succede...»