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Cronaca
28.10.2015 - 11:040
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Chiusura, Genestrerio si lamenta e le Poste accumulano ritardi

A pochi giorni dall'introduzione della chiusura del centro di Ligornetto, sono sempre meno coloro che cercano di passare dove è proibito. Ma su Facebook continuano le lamentele e il sindaco di Clivio chiede provvedimenti

LIGORNETTO - Lentamente gli automobilisti si stanno abituando alla chiusura del centro di Ligornetto. Il primo giorno, lunedì, erano stati ben 800 i veicoli che avevano cercato di passare nella zona vietata, ora sono già divenuti un'ottantina. «Si trattava soprattutto di far passare l’informazione a chi non l’aveva ancora ricevuta», ha commentato soddisfatto al Corriere del Ticino il viceecomandante della polizia comunale di Mendrisio, Tiziano Muscionico. E il traffico? Innegabilmente, e Muscionico conferma, a Stabio la situazione è peggiorata, mentre non si registrano cambiamenti nelle zone che toccano Mendrisio. «Da Rancate il traffico viene sviato verso Genestrerio e in quest’ultimo quartiere inevitabilmente ci sarà un aumento di traffico – spiega ancora il vicecomandante della polizia comunale di Mendrisio –, tuttavia le colonne in quest’area si formavano anche prima. Ora saranno forse cresciuti i tempi di attesa. Al momento è difficile quantificare l’incremento». Non tutti però concordano: gli abitanti di Genestrerio si lamentano, pubblicando su Facebook le foto del traffico, intenso come «non si vedeva dall'apertura della superstrada». E chissà i bambini a che ora arriveranno a scuola la settimana prossima, commenta qualcuno. «Si sfavorisce un quartiere (di cui la metà de cittadini non era neppure d'accordo) per favorirne altri». Nella discussione si inserisce un abitante di Coldrerio, affermando che lì la situazione è caotica da anni. Soluzioni? Qualcuno afferma che non ce ne sono, almeno finché entreranno le auto dal confine, se non drastiche: come mettere un semaforo poco dopo il confine facendo passare col contagocce. Ma risolverebbe qualcosa? Fatto sta che si concorda nel dire che «Genestrerio è la prova che siamo al collasso». Nel frattempo, inevitabilmente anche i mezzi pubblici accumulano ritardi. Lunedì mattina, raccontano gli abitanti, ben 40 minuti. Autopostale ha fatto sapere di non voler modificare i percorsi, ma che se fosse necessario si potrebbe richiedere un cambiamento di orari. Da parte italiana, il sindaco di Clivio Ida Petrillo, auspica una soluzione per i lavoratori frontalieri, che non hanno voce in capitolo nella vicenda. Sul quotidiano varesino La Provincia di Varese rispolvera una vecchia idea di una cinquantina d'anni fa, quando fa c’era un autobus di linea trasfrontaliero, portava i lavoratori italiani nelle fabbriche oltreconfine. Reinserirlo significherebbe, oltre che meno problemi al traffico, un risparmio secondo Ida Petrillo per i frontalieri sia sulla benzina che sul parcheggio.
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