Cronaca
23.11.2015 - 10:570
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40
Marco Chiesa, «quello di Blocher non è un cedimento bensì un segnale importante»
Il Consigliere Nazionale commenta le dichiarazioni di Blocher su alleggerimento delle misure del 9 febbraio. «Se la sostanza non cambia andare ad un muro contro muro è inutile». E sul discorso di Bertoli del primo d'agosto..
BELLINZONA - Alleggerire le misure proposte nell'iniziativa del 9 febbraio? A lanciare questa proposta è niente meno che Christoph Blocher, che sarebbe disposto a sacrificare i contingenti pur di far entrare in vigore la normativa.
Ne abbiamo parlato con Marco Chiesa, neoletto Consigliere Nazionale.
Ciò che mi sta a cuore in particolare è il fatto che si ripristini la clausola della preferenza indigena» ci dice. «Secondo me la protezione del mondo del lavoro passa da lì. Condivido con Blocher il fatto che qualsiasi misura che possa permettere di ridurre massicciamente l'immigrazione in Svizzera sia la benvenuta e possa essere anche discussa. Se la sostanza non cambia, sarebbe inutile un muro contro muro. La questione è che va rispettata la volontà del popolo che ha detto che vuole gestire la propria immigrazione».
I contingenti non sono così importanti, «ciò che conta è che se la risorsa è disponibile da noi va utilizzata».
Politicamente è un segnale?«È un segnale di apertura, che va a contraddire tutte quelle Cassandre che dicevano che l'UDC non è mai disposta a mettersi in gioco. Va letto non come un cedimento ma come una volontà di arrivare finalmente a qualcosa, per poter attuare una politica che sia in grado di tornare a gestire il flusso migratorio nel paese».
Un'immagine nuova del partito, dunque? Più conciliante, in un certo senso?«Sebbene l'obiettivo sia chiarissimo, per ottenerlo siamo disposti a metterci in discussione. Non si metta però troppa acqua nel vino, altrimenti diventa imbevibile».
Sentendo Blocher, a qualcuno è tornato in mente il tanto contestato discorso di Bertoli del 1° agosto...«Sì? Bertoli si legava al programma elettorale del suo partito, ovvero che l'adesione all'UE è la strada da percorrere, per cui diffiderei alquanto da questi parallelismi».