Cronaca
09.02.2016 - 15:150
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40
«Frontalieri svenduti e merce di scambio: ora li difendiamo noi»
La Lega Nord scende in campo a fianco dei frontalieri, chiedendo di tornare al precedente accordo fiscale. Presente alla conferenza stampa anche Bossi
ROMA - Fra i frontalieri continuano a serpeggiare rabbia e sconcerto per il nuovo accordo. Tante sono le domande che si accavallano fra di loro, dalla tessera sanitaria a pagamento sino alle nuove imposte: sono molti i punti non chiari. E c'è la voglia di ribellarsi.
Veri Ceriani ha parlato del casellario giudiziario come di un ricatto, oggi la Lega Nord è scesa ufficialmente in campo a favore degli italiani che lavorano in Svizzera, e lo ha fatto nel corso di una conferenza stampa cui era presente anche Umberto Bossi.
Non si sono risparmiati gli attacchi a Renzi. «Ha svenduto i frontalieri italiani per il rientro dei capitali dalla Svizzera ma noi li difenderemo. Siamo qui per parlare di 62mila lavoratori. Sono al confine dell'impero ma sono altrettanto importanti. Con il nuovo accordo fatto con la Svizzera dal Governo Renzi per il rientro dei capitali, cambierà drasticamente il loro mondo, ora loro pagheranno più tasse e i territori di confine non riceveranno più i ristorni dalla confederazione elvetica», ha detto il senatore Jonny Crosio. Soldi che dovrebbero tornare ai comuni, ma che non sempre lo fanno, si è detto fra le righe.
«Il Governo tutela le banche e la grande finanza a scapito di lavoro, lavoratori e territori che sono stati svenduti sull'altare della grande finanza. Sono diventati merce di scambio», ha aggiunto Nicola Molteni.
La Lega Nord chiede, per bocca di Bossi, il sostegno di partiti come il PD e intanto lancia la presentazione sia alla Camera che al Senato di una mozione che impegna il Governo a tornare al regime fiscale precedente.