Cronaca
17.02.2016 - 10:050
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
Valera, un futuro fra scelte del Comune e del Cantone
Insieme a Sinistra e i Verdi, Cittadini per il Territorio, Zali: tutti attaccano il Municipio di Mendrisio e il suo ricorso. Romano lo difende:« mettete tutto nero su bianco»
MENDRISIO - Che cosa ne sarà del comparto Valera, vasta area tra Mendrisio, Genestrerio e Ligornetto? Se ne discute da tempo: area verde o polo di sviluppo economico?
Il Consiglio di Stato propende per la prima, e ha infatti stralciato qualche mese fa l'area dalla Scheda R7 dei Poli di sviluppo economico del Piano direttore, andando dunque verso una soluzione che potesse prevedere una riconversione agricola e di svago di prossimità.
Il Municipio di Mendrisio, pur parlando di difesa del paesaggio, attenzione alla particolarità di ogni quartiere e cura degli aspetti territoriali, nella sua pianificazione, risalente al 2013, prevedeva un'edificazione quasi completa, almeno della zona alta, con evidenti conseguenze ambientali.
E evidentemente è rimasto della sua idea, perché ha inoltrato, a sorpresa, un ricorso contro la decisione del Consiglio di Stato. La questione economica è ritenuta prioritaria, poiché eventuali espropri che si aggirerebbero sui 40 milioni potrebbero costar caro al Comune, che teme un tracollo finanziario.
Soprattutto in piena campagna elettorale, una decisione del genere non poteva che suscitare polemiche in chi ritiene l'ambiente prioritario. «La scelta di Mendrisio ci lascia basiti», si legge in un comunicato congiunto di
Insieme a Sinistra e Verdi di Mendrisio. Dopo aver elencato alcuni punti della Strategia Mendrisio 2030, si chiedono «che cosa dobbiamo dedurre alla luce della sciagurata decisone del Municipio? Che si tratta solo di intenti lodevoli – peraltro condivisibili – ma che cozzano palesemente con il ricorso inoltrato oggi. Ricorso che suona come un’opposizione alla riqualifica di Valera, chiesta anche da una petizione dei Cittadini per il territorio e degli agricoltori che aveva raccolto nel 2012 oltre 6500 firme». Si definiscono indignati, poiché la soluzione del Consiglio di Stato soddisfaceva le aspettative dei cittadini e alleggeriva il Comune da oneri gravosi, e «ancora una volta l’autorità cittadina riproduce una logica di gestione territoriale che non tiene conto del bene comune e delle future generazioni».
Ha fatto eco il comunicato di
Cittadini per il Territorio, da cui traspaiono lo sconforto e l'indignazione di chi si è sempre battuto per la salvaguardia del territorio, con un'attenzione particolare al comparto di Valera. «Dopo questo ricorso vien da chiedersi quali siano le reali intenzioni che stanno dietro al Municipio», si legge nella nota, che definisce il ricorso una ripetizione degli errori del passato.
Il ricorso ha suscitato reazioni anche in Consiglio di Stato, con
Claudio Zali che ha dichiarato di aver notato con dispiacere che di Valera e del suo futuro sostenibile si preoccupa più il Cantone che la maggioranza del Municipio di Mendrisio. «Il Cantone è stato chiaro, ci assumeremo noi gli oneri (e gli onori!) di questa pianificazione. Vorrei ricordare che lo scorso mese di agosto Cantone e Municipio si erano parlati. Il Cantone aveva esposto come voleva procedere e il Municipio in quell'occasione si era dichiarato favorevole. Vedo quindi una contraddizione delle precedenti dichiarazioni espresse al Cantone», ha aggiunto.
Non si è fatta attendere una controreplica a difesa del Municipio:
Marco Romano, candidato all'Esecutivo e Consigliere Nazionale PPD, ha chiesto attraverso i social network chiarezza al Consiglio di Stato. «Leggo con stupore e delusione questa presa di posizione irrispettosa e provocatoria del Consigliere di Stato. Dica chiaramente come stanno le cose e non dia adito a sospetti! Non disprezzi chi opera a livello comunale. Rappresenta il Governo che con i comuni deve collaborare. Personalmente sono per un comparto di Valera riqualificato a favore dei cittadini, un ponte aperto e fruibile tra i vari quartieri della città di Mendrisio». In ballo vi sono 40 milioni, e le intenzioni vanno messe per iscritto, sostiene Romano.