CRONACA
La Lega di Losone, «siamo parte lesa anche noi»
La Presidente racconta come sono avventi i fatti. «Quello che è accaduto a noi poteva succedere a qualsiasi partito». E sporge denuncia
LOSONE - Il Municipio di Losone ha stralciato le firme incriminate dalla lista dei proponenti all'Esecutivo. Attraverso il Mattino della Domenica, la sezione leghista cittadina dà la sua versione dei fatti e si definisce parte lesa, tanto da aver sporto denuncia contro chi ha raccolto quelle firme.È gennaio 2016, scrive la Presidente Beatrice Duca, quando tre persone, madre, figlio e sorella, firmano come proponenti. In seguito, il padre si dice disposto a cercarne altre. Presa la lista, si reca al Ristorante degli Operai, dove ha fatto firmare degli amici. Il figlio riporta il foglio alla sezione, senza ulteriori commenti.È il 20 febbraio quando La Regione parla di brogli elettorali. La Lega losonnese reagisce, incontrando dapprima i sette "leghisti per caso", che spiegano come a loro era stato detto che le firme erano a favore della squadra di calcio. Un paio di giorni dopo, ha luogo un nuovo incontro, con parte dei sette e l'uomo che ha raccolto le firme. Quest'ultimo afferma di essere realmente convinto di aver fatto firmare delle persone per la Losone Sportiva e non per la lista al Municipio. Il figlio, però, sostiene il contrario, ovvero che il padre fosse informato.«Fatto sta che i sette firmatari probabil­mente sono stati ingannati, come del resto lo siamo stati anche noi», si legge nell'articolo. I sette hanno sporto denuncia contro la Lega e contro l'uomo, il partito locale lo ha fatto contro la famiglia. «Siamo anche noi vittime di questa truffa, sia che sia voluta volontaria­mente oppure per ingenuità o incom­prensione. Quanto è successo a noi, poteva capi­tare a qualsiasi partito: potevamo rac­coglie molte altre firme, se avessimo scoperto l'inganno prima, ma pur­troppo è andata così», prosegue il pezzo.Il Municipio, con cui la sezione leghista si è trovato, ha dato tre giorni di tempo per trovare le due firme che a questo punto mancano. «Molti leghisti si stanno recando presso il Municipio per depositare la propria firma, in segno di solidarietà, comprendendo quanto ci è successo», scrive Duca, che si sente parte lesa e si augura che la Magistratura faccia il suo corso, «per ridarci un po’ di serenità e giustizia».
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