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Cronaca
10.03.2016 - 09:340
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Prima l'UE poi il Ticino? Da Widmer-Schlumpf a Maurer è cambiato poco

Nell'incontro con la deputazione ticinese, Maurer ha ribadito di capire i problemi ticinesi ma che l'accordo con l'Italia è fondamentale. L'UDC non aveva promesso più attenzione per il Ticino?

BERNA - L'incontro cadeva casualmente il giorno dopo quello con il Consiglio di Stato. Ueli Maurer ieri si è visto con la deputazione ticinese a Berna, e i temi discussi ricalcano di fatto quelli affrontati con i ministri: su tutti, l'accordo con l'Italia. Il Consigliere Federale ha ribadito di comprendere le esigenze ticinesi, per cui si impegna a tentare di fare qualcosa in merito finanziaria elvetica sul calcolo del reddito dei frontalieri. Ma, ha detto Maurer, vi è un problema di priorità. L'accordo con l'Italia, rallentato da alcune misure ticinesi come la richiesta del casellario giudiziario e l'albo dei padroncini, è indispensabile, perché rientra in un interesse più ampio. I rapporti con l'Italia, infatti, non vanno compromessi perché si inseriscono nel quadro più grande di quelli con l'UE, con cui il tema cardine è l'applicazione del 9 febbraio. Insomma, il Ticino è importante, ma bisogna tenere gli occhi aperti su realtà più ampie. La politica di Ueli Maurer di fatto non ha portato per il nostro cantone grandi novità rispetto a quella, tanto criticata dai vertici UDC, di Evelyne Widmer-Schlumpf. L'UDC, con anche la candidatura di Gobbi per il Consiglio Federale, aveva parlato di maggior interesse per il Ticino, cantone in cui peraltro è in crescita. E, seppur Gobbi non ce l'aveva fatta, un democristiano al posto di Widmer-Schlumpf aveva fatto in un certo senso ben sperare. A tre mesi di distanza dal rinnovo del Consiglio Federale, cosa rimane? La tanto auspicata attenzione al Ticino non pare concretizzarsi, basti pensare anche al fatto che si è chiesto invano che Marco Chiesa fosse scelto fra i vicepresidenti (ora in una lettera inviata al partito nazionale quello cantonale insiste su questo punto, proponendo una modifica degli statuti, vista anche l'importante rappresentanza ticinese nel PS, nel PPD e nel PLR). C'è da dire che Ueli Maurer ha preso in mano dossier, come quello riguardante l'accordo fiscale con l'Italia, di fatto già definiti e con poco margine di manovra, però il vento decisamente non pare cambiato.
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