Cronaca
21.03.2016 - 18:320
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
Un parlamento giovanile per il Bellinzonese? «La politica ci interessa e ci spaventa... »
Una delle promotrici del Parlamento per i giovanissimi: «Fa paura il grande impegno. Non dobbiamo essere un gregge, e neppure seguire per forza sempre un partito»
BELLINZONA - Un mini parlamento regionale aperto ai giovani dal 14 ai 20 anni, con sessioni di tre giorni al termine dei quali ci si confronti col Municipio, per far sentire la propria voce. Una petizione in merito, con 128 firme, è stata consegnata all'esecutivo bellinzonese dall'Associazione giovani Bellinzonese, e di giovanissimi e politica abbiamo parlato con una delle promotrici, Camille Venzi.
Qual è il vostro obiettivo?«L'idea è quella di aprire un dialogo fra noi e il Municipio, ma non solo, perché anche noi giovane facciamo parte della comunità. Quali temi porteremo? Per la prima sessione pensavamo al bullismo nelle scuole, un argomento di cui non si parla mai abbastanza: al liceo non ne vedo così tanto ma alle medie è più sentito. Oltre al Municipio, il nostro desiderio è di coinvolgere le associazioni presenti sul territorio che si occupano dei diritti dei giovani. Si sono già dimostrate interessate, ma aspettano il proseguo del progetto».
Raccogliendo le firme, avete riscontrato interesse?«Nel processo di raccolte delle firme ci sono concentrati soprattutto nelle nostre scuole, che tutti noi frequentiamo. Dobbiamo dire che c'è stato un riscontro positivo, certo quando si parla di politica si parla di un grosso impegno, e non tutti sono disposti a prenderselo. Il principio ha raccolto ampio consenso».
Ma a voi giovanissimi la politica interessa? Dicevi che spaventa l'impegno... .«L'interesse c'è, si tratta del nostro territorio e della nostra regione, fa parte della nostra vita di tutti i giorni. Manca un po' di fiducia nelle istituzioni ed essendo un grosso impegno ci spaventa. Vogliamo avvicinare i giovani alla politica in un modo pedagogico, propedeutico. Quando si arriva a 18 anni ci si ritrova di fronte a una situazione intricata, la politica non è facile da capire e organizzazioni come la nostra o il Consiglio Cantonale dei giovani hanno l'obiettivo di aiutarli: ci spaventa, ed ogni anno c'è sempre meno gente che vota».
La vostra è un'età in cui ci si sceglie che partito seguire, sei d'accordo?«Noi siamo un'associazione apartitica, cerchiamo di dare una panoramica generale, facendo passare il messaggio che è importante sostenere la propria opinione, e cercare di crearsene una senza un gregge. C'è chi è già convinto di un'idea e chi in merito si sta guardando intorno. Anche far parte di un partito è un impegno e a volte non si hanno idee fisse, magari non si vuole sempre seguire l'opinione del partito. Invitare i partiti per spiegarci cosa pensano? Non è quello l'obiettivo, perché al termine delle tre giornate ci sarà un incontro col Municipio e secondo noi già in quel caso ci sarà modo di discutere, e le idee dei Municipali, che fanno parte di un partito, emergeranno».
Immaginiamo che, se vi interessa già ora la politica, un domani vorrete impegnarvi attivamente. È così?«Posso parlare personalmente e mi interesserebbe però dopo l'università, perché ho intenzione di portare avanti i miei studi. I miei colleghi non so, ma la politica ci interessa. Non credo che a molti giovani proprio non interessi, ma dato che è un impegno e che non siamo adulti spesso pensa che siamo menefreghisti: invece proviamo e non riceviamo mai una reazione dalle persone con cui confrontiamo e alcuni decidono di lasciar perdere. È certamente più facile quando si è adulti, si è presi più sul serio».
Tua mamma lavora per l'Ufficio giovani di Bellinzona. È vero che vi ha aiutato a scrivere la petizione e quanto il suo ruolo di ha influenzato in questa passione?«Mia mamma non mi ha aiutato a scrivere, lo smentisco. Lei è un funzionario ed ha mantenuto una posizione neutra come accade con tutti i progetti, e non sono andata nemmeno io a parlarle. L'interesse per la cosa pubblica non me l'ha trasmesso lei, anzi abbiamo idee abbastanza diverse!»