Cronaca
29.03.2016 - 09:080
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
I socialisti al contrattacco: «polizia e comando inadeguati». Salvioni «attacco elettorale»
A Locarno divampa la polemica sulla polizia: i socialisti denunciano per due volte abusi e malfunzionamento, il Municipio e il capo dicastero si difendono
LOCARNO - La campagna elettorale a Locarno è calda, fra accuse, risposte e controaccuse. Dopo il San Carlo, in cui gli strali sono stati per il Municipale socialista Ronnie Moretti, ora il PS mette sotto accusa il liberale Salvioni e la Polizia.
Il primo comunicato socialista è del Giovedì Santo, e l'allarme è dato da quelli che sono ritenuti abusi all'interno del corpo di polizia, risposte evasive se qualcuno chiede lumi, scarso controllo del comportamento degli agenti stessi (le telecamere di sorveglianza delle celle sono spesso spente, non vengono registrati i nomi di coloro che effettuano perquisizioni e fermi). A inquietare anche il caso dei due poliziotti condannati per abuso di potere, sequestro di persona, vie di fatto, ingiuria e violazione di domicilio, uno dei due sarebbe anche recidivo. Cosa ha intenzione di fare il Municipio in merito?
«Non vorremmo che con il moltiplicarsi dei casi di denuncia contro gli agenti, il compito di controllarli, nell’incapacità del Comando, fosse demandato alla Magistratura», è il timore che serpeggia fra i socialisti.
Il Municipio, il giorno dopo, con una nota ha replicato, confermando la piena fiducia al capo dicastero Niccolò Salvioni e nel comandante Silvano Stern. «I risultati sono d’altronde visibili da tutta la popolazione: basti pensare alla presenza costante sul territorio delle pattuglie o all’introduzione degli agenti di quartiere che, fra i loro compiti, hanno pure quello di visitare gli anziani e collaborano inoltre in modo proficuo con l’Autorità regionale di protezione. Non va neppure dimenticata la sparizione della scena aperta della droga, che per anni si svolgeva in pieno centro città», sostiene l'Esecutivo, dicendo che la Polizia lavora nel migliore dei modi e che quelle socialiste sono dunque «accuse infondate». Per quanto concerne i due agenti condannati, sono stati subito sospesi e ora è in corso la procedura amministrativa, al termine della quale si deciderà il da farsi.
Fine dello scontro? Assolutamente no, il PS ha anzi alzato i toni, parlando di «accuse documentabili» e di una maggioranza dei Municipali che «sembra voler continuare a ignorare le lacune del comando e l'inadeguatezza di una (seppure piccola) parte del corpo di polizia, i calcoli elettorali dettano la condotta a politici poco lungimiranti». La nota del Municipio, secondo i socialisti, si è limitata ad astratti elogi agli agenti, senza rispondere «sulle numerose denunce di abuso, sui comportamenti arroganti e aggressivi di taluni: il problema proviene da quelli che fanno gli sceriffi sulle strade e con la loro prepotenza godono dell'appoggio del comandante».
Ieri ha preso la parola anche il capo dicastero liberale Niccolò Salvioni, precisando come l'Esecutivo gli abbia rinnovato la fiducia, e come essa è ora nelle mani dei cittadini che voteranno il prossimo 10 aprile. «Il popolo sarà libero di decidere se confermare la mia presenza in municipio, alla quale carica sono nuovamente candidato, e dunque –indirettamente– anche la mia eventuale futura carica quale capo dicastero sicurezza, nel caso in cui fossi riconfermato». A suo avviso, quello socialista è un attacco elettorale. «Ci sono momenti e modi per formulare delle domande. Il fatto che l’attacco socialista contro il Comando, il Capo dicastero ed alcune –secondo loro- "mele marce da buttare" sia stato lanciato dopo l’emergenza San Carlo e nell’imminenza delle elezioni chiarisce il vero intento: delegittimare gli avversari politici oltre che la polizia, quale simbolo del potere. Va rammentato forse che il partito socialista locale punta a raddoppiare la propria presenza in municipio, ciò che -per delirio d’ipotesi- potrebbe anche succedere a scapito di un seggio liberale, segnatamente quello occupato -guarda caso- dal sottoscritto quale attuale capo dicastero sicurezza, ultimo arrivato e con una base di voti di partenza meno solida rispetto all’inossidabile Sindaco Alain Scherrer e del navigato Davide Giovannacci, validi compagni di lotta nella complessivamente brillante squadra municipale uscente (ai quali auguro una netta riconferma)».
Per quanto concerne i due poliziotti condannati, «decidere oggi del destino professionale dei due agenti, prima della crescita in giudicato del giudizio, nell’imminenza di una elezione, sarebbe quanto di peggio si possa fare. I due poliziotti hanno il diritto, come qualsiasi essere umano, di essere giudicati al riparo da interferenze esterne sulla base di un giudizio amministrativo equo e degno di un essere umano: la legge non prescrive loro di fungere da capri espiatori politici».