Cronaca
25.04.2016 - 15:510
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40
La nuova proposta di Lorenzo Quadri: una tassa per frontalieri
Il consigliere nazionale leghista lancia una proposta all'attenzione del Consiglio federale, prendendo spunto da un'idea di un professore dell'Uni di Friborgo
BERNA – Lorenzo Quadri prende spunto da un’idea del direttore del Seminario per la Scienza delle finanze dell’Università di Friburgo Reiner Eichenberger per lanciare una nuova proposta: una “tassa d’entrata” per i frontalieri, con l’obiettivo di controllare l’immigrazione e, soprattutto, di difendere meglio il mercato del lavoro locale.
«Specialmente in Ticino, la difesa del mercato del lavoro locale è un tema di capitale importanza. A maggior ragione considerando che il potenziamento delle misure accompagnatorie alla libera circolazione delle persone, pur concordato dal Consiglio federale con il governo ticinese, è stato congelato “sine die” a livello federale», si legge in una mozione del leghista.
«In Ticino i frontalieri, oltre ad essere fonte di problemi sul mercato del lavoro (sostituzione e dumping salariale) usufruiscono di prestazioni finanziate dal contribuente elvetico e causano alla collettività costi che però non sono poi chiamati a coprire», continua il consigliere nazionale. «È infatti evidente, ad esempio, che 62'500 frontalieri che entrano quotidianamente in Ticino uno per macchina, perché questa è la situazione attuale, provocano un’usura importante alla rete viaria cantonale. Gli ingorghi provocati dall’eccesso di traffico frontaliero danneggiano inoltre in modo concreto l’economia di tutto il Cantone: la mobilità efficiente è una condizione quadro importante per qualsiasi piazza economica».
Un altro esempio è quello dei rifiuti solidi urbani prodotti dai frontalieri, «la cui raccolta e smaltimento sono a carico della popolazione residente: ciò contraddice il principio di causalità decretato dalla Confederazione in quest’ambito».
Ecco quindi la proposta, all’attenzione del Consiglio federale, di questa “tassa d’entrata”, con l’auspicio che «venga approfondita seriamente e non scartata a priori con i consueti argomenti ideologici».