Cronaca
27.04.2016 - 11:300
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40
Un "cerotto" per gli studi medici: sì del Nazionale alla moratoria per altri tre anni
Con 177 voti favorevoli, passa la misura provvisoria, ora dossier agli Stati. «Gli interessi degli assicuratori prevalevano su quelli degli assicurati», ha detto Marina Carobbio. Favorevole anche l'UDC
BERNA - 177 voti per la moratoria di tre anni all'apertura di nuovi studi medici: il Nazionale, per dirla con Marina Carobbio, mette un cerotto a una «decisione irresponsabile».
Nel 2015 il Consiglio Federale aveva sottoposto al Parlamento una proposta per una soluzione duratura, che consentisse ai Cantoni di continuare a gestire il settore ambulatoriale anche dopo la scadenza attuale del 30 giugno 2016 e a tempo indeterminato. Suscitando non poche polemiche, le Camere avevano bocciato il testo.
Oggi, con soli 7 contrari e 4 astenuti, il Consiglio Nazionale ha approvato una nuova moratoria di tre anni: il dossier passa ora agli Stati.
La Consigliera Nazionale socialista ticinese è intervenuta nel dibattito, sostenendo che nella precedente decisione gli interessi degli assicuratori avevano prevalso su quelli degli assicurati. Regioni periferiche come il Ticino sono le più toccate dal fenomeno dell'apertura di nuovi studi medici, e lo ha confermato anche il Consigliere Federale Alain Berset. Che, ovviamente, voleva una soluzione a tempo indeterminato, ma ha invitato ad accogliere la proposta, perché senza una moratoria l'esplosione specialmente di specialisti in cantoni come il nostro e Ginevra fanno lievitare i costi.
La notizia è che anche l'UDC, seppur non convinto, ha votato sì. Per voce di Sebastian Frehner, il partito democentrista ha ribadito di essere contrario a interventi nel libero mercato, motivo per cui aveva bocciato il testo del Governo, ma finché non sarà possibile avere più libertà sul mercato «bisogna prolungare la possibilità di limitazione degli studi medici».