Cronaca
03.06.2016 - 14:300
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40
I pedofili non potranno mai più lavorare coi bambini
Il Consiglio Federale ha adottato un messaggio per applicare l'iniziativa popolare votata nel 2014. Non ci saranno deroghe per coloro considerati pedofili dal punto di vista psichiatrico
BERNA - Il tema dei pedofili, o comunque delle persone che commettono reati sessuali su minori, è di stretta attualità in Ticino dopo il processo al maestro di Arbedo, condannato a 14 mesi sospesi.
Come comunica oggi la Confederazione, venerdì è stato adottato dal Consiglio Federale e ora sottoposto al Parlamento un messaggio che dice che nessun pedofilo condannato per reati sessuali potrà più lavorare a contatto con minorenni, pur con una deroga per i cosiddetti casi di relazioni adolescenziali.
Come si ricorderà, applicabile in particolare ai cosiddetti casi di relazioni adolescenziali.
Il 18 maggio 2014 Popolo e Cantoni hanno accettato l'iniziativa popolare "Affinché i pedofili non lavorino più con fanciulli". Il Consiglio Federale ha dunque deciso che un giudice deve obbligatoriamente pronunciare l'interdizione a vita di esercitare un'attività nei confronti di un adulto condannato per un reato sessuale su un minorenne o su una persona particolarmente vulnerabile. È particolarmente vulnerabile non solo chi, a causa dell'età o di una malattia, necessita di aiuto ma anche chi ha un rapporto di dipendenza con l'autore del reato, è inetto a resistere oppure incapace di discernimento. L'elenco completo dei reati comprende, oltre a crimini e delitti, anche contravvenzioni contro l'integrità sessuale (p. es. molestie sessuali). Anche se l'autore è penalmente incapace ed è stato condannato a una misura terapeutica, il giudice deve obbligatoriamente pronunciare nei suoi confronti un'interdizione a vita di esercitare un'attività.
Però, per ragioni di proporzionalità, sono state previste una deroga e la possibilità di un riesame successivo dopo dieci anni. La deroga riguarda i casi di esigua gravità, in particolare per le relazioni adolescenziali e il condannato dopo dieci anni. Come formulato dal Consiglio Federale, il testo è ancor più severo di quello proposto dagli iniziativisti.
In ogni caso né la disposizione derogatoria né la possibilità di un riesame si applicano agli autori considerati pedofili dal punto di vista psichiatrico, per i quali il giudice deve sempre e inderogabilmente disporre un'interdizione a vita di esercitare un'attività. In questo modo il Consiglio federale attua l'obiettivo principale dell'iniziativa, intitolata appunto "Affinché i pedofili non lavorino più con fanciulli".