Cronaca
14.06.2016 - 08:560
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
Solo 81 contro la Nuova Bellinzona
Rifacendosi al caso di Monteceneri, i ricorrenti sostengono che il nuovo Comune a 13 è diverso da quello originale a 17, soprattutto per le assenze di Arbedo e Sant'Antonino
BELLINZONA - Sono 81 i cittadini che hanno aderito al maxi ricorso contro l'aggregazione a 13 di Bellinzona partito in questi giorni. Il progetto è partito, ed è stato finanziato, dall’Associazione per l’autonomia dei Comuni (Atac): l'avvocato Pietro Monaci ha inviato al Tribunale Federale i documenti, composti di 25 pagine più svariati allegati.
Facendo un passo indietro, su 17 Comuni interessati dalla proposta di aggregazione, solo in 13 avevano detto sì. Erano rimasti fuori, per scelta dei cittadini, Lumino, Arbedo, Sant’Antonino e Cadenazzo. L'aggregazione è da ritenere comunque valida? Secondo il Gran Consiglio, che ha dato il via libera alla creazione della Nuova Bellinzona, sì. Secondo i ricorrenti, no, perché il progetto è diverso da più punti di vista rispetto a quello iniziale, e dunque serviva una nuova consultazione popolare. È a una nuova chiamata alle urne che puntano, consapevoli che in alcuni Comuni il risultato non è stato nettissimo e che dunque la Nuova Bellinzona potrebbe essere a rischio.
Per corroborare la propria tesi, i ricorrenti citano il caso di Monteceneri, dove solo cinque Comuni votarono sì all'aggregazione, mentre Mezzovico-Vira e Isone dissero no. Analogamente ad ora, ci fu un ricorso al Tribunale Federale che, visto il peso soprattutto di Mezzovico-Vira, che doveva fungere da fulcro politico ed economico del nuovo Comune, lo accolse. La seconda votazione ebbe comunque lo stesso esito della prima.
Il Consiglio di Stato e la Commissione speciale aggregazioni sostengono che i quattro Comuni che hanno detto no nel Bellinzonese non hanno lo stesso peso specifico che aveva Mezzovico-Vira nel caso di Monteceneri, mentre i ricorrenti sono convinti che Arbedo è un'area che sta per conoscere un importante sviluppo commerciale, che già esiste a Sant'Antonino.