Cronaca
15.06.2016 - 14:000
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
«Ancora una volta con queste fobie?», il Municipio di Losone bacchetta la Lega
Rispondendo a un'interpellanza, l'Esecutivo ha fatto capire di essere stufo di spiegare che la convivenza col centro asilanti funziona. E parte dei sedimi sono ora di proprietà del Comune
LOSONE - Il Municipio di Losone è stufo: del centro asilanti si è parlato anche troppo, qualche volta a vanvera. La convivenza non crea nessun problema, lo ha ribadito rispondendo, senza nascondere il fastidio, a un'ennesima interpellanza leghista.
A riprendere il tema erano stati i consiglieri comunali del Movimento di via Monte Boglia Beatrice Duca, Orlando Guidetti e Fabio Bezzola, che avevano sottoposto al Municipio una serie nutrita di domande.
Fausto Fornera, capo del Dicastero sicurezza, ha impiegato mezz'ora a rispondere, snocciolando dati e cifre. «L’auspicio del Municipio è che per lo meno queste delucidazioni contribuiscano, in maniera speriamo decisiva, a trasmettere nozioni, dati e conoscenze ufficiali e oggettive sulla tematica, troppo spesso oggetto invece di supposizioni, illazioni e pretestuose polemiche», ha poi tuonato, spiegando come esse non facciano altro che rendere difficoltoso il compito di Municipio e Consiglio Comunale in merito. Dal centro, in un anno, sono passate ben 4'500 persone. «L’apertura del Centro non è coincisa con un aumento dei reati penali. Anzi, nella nostra località sono calati del 21 per cento. Sul totale delle indagini, quelle che concernono richiedenti l’asilo e rifugiati costituiscono un’esigua minoranza. A livello cantonale sono 55 casi su quasi tremila», ha aggiunto. E nessuno alimenta commerci illegali nei boschi attorno al centro. Basta quindi alimentare fobie, è il messaggio chiaro del Municipio.
Nei giorni scorsi, ha poi chiarito Fornera, è avvenuto il passaggio di proprietà di alcuni sedimi (quelli non occupati dagli asilanti) al Comune, come stabilito a suo tempo.
Il socialista Simone Romerio ha poi attaccato i leghisti, facendo notare che fra i compiti di un consigliere comunale c'è quello di informarsi sui fatti. «Cosa che, evidentemente, in questo caso non è stata fatta. Nonostante gli sforzi fatti finora a ogni livello per fornire tutte le informazioni possibili sul centro San Giorgio. Interpellanze come questa, oltre a provocare inutili perdite di tempo e di denaro, distolgono l’attenzione dai temi prioritari della legislatura. Senza contare il danno per la credibilità del Comune», ha aggiunto senza mezzi termini.