LUGANO - Fuori gli esercenti dal Consiglio d’amministrazione di Lugano Turismo, e Massimo Suter, presidente di GastroTicino, è infuriato. Ma prima le buone notizie, se così si possono definire: Lugano Turismo ha concluso il 2015 in quasi perfetto pareggio (con un guadagno di 2 mila franchi), e nonostante la stagione passata, disastrosa per il turismo, i numeri hanno tenuto. Se i pernottamenti sono calati del 3,9%, con un meno 71% solo nei mesi di giugno e agosto, l'erosione del turismo tradizionale è stata compensata in un certo qual modo dalla diversificazione della provenienza dei turisti. A livello ticinese, negli ultimi anni i pernottamenti sono calati dell'8%, ma l'ente turistico luganese è riuscito a rimanere stabile, limitando le perdite allo 0.07%. E questo nonostante la decisione della BNS di abolire la soglia minima del cambio franco-euro abbia creato non poche difficoltà al settore in genere.Il Consiglio d'Amministrazione è stato fortemente rinnovato, per sei undicesimi. Sono stati confermati il presidente Bruno Lepori (ex Regione valli di Lugano), Mario Tamborini (Società dei commercianti), Nicola Brivio (ex Ceresio), Lorenzo Pianezzi e Juri Clericetti (entrambi Hotelleriesuisse 3 stelle), mentre Roberto Badaracco ha preso il posto di Lorenzo Quadri, che aveva sostituito ad aprile alla testa del Dicastero turismo. Oltre a Badaracco, sono stati eletti Roberto Ferroni (imprese di trasporto), gli albergatori Carlo Fontana (4 stelle) e Giuseppe Rossi (5 stelle), Dante Morenzoni (Malcantone) e Paolo Filippini (Vedeggio). L'unico rappresentante degli esercenti, Daniele Meni, è rimasto fuori, e Massimo Suter è sbottato su Facebook.«È scandaloso che chi vive col turismo quotidianamente subendo i contraccolpi congiunturali e la continua erosione di ospiti (e non solo stranieri), si impegna a tenere aperte le proprie aziende tutto l'anno (e non solo durante la stagione estiva, limitando l'offerta ricettiva) non viene rappresentato in seno ad un CdA», ha scritto, «ma lo è ancora di più il fatto che vi siano persone che non hanno mai venduto una caramella in vita loro, settori che non finanziano l'ente turistico o addirittura quattro albergatori a fronte di zero ristoratori...»Il sistema, a suo dire, è malato, e le cifre sempre più rosse. «Tutti parlano di turismo, tutti sono portatori di soluzioni miracolose, tutti vogliono spartirsi la ricca e abbondante torta, ma a coloro che fanno viene dato il benservito», è l'amara conclusione.