Cronaca
17.08.2016 - 12:340
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
SaccoBello e interrogazione sulla tassa di collegamento, Petralli scatenato!
Il presidente della sezione PPD di Lugano è deluso dal Municipio. «C'erano voluti anni per trovare un compromesso che portasse anche soldi al Comune». Preannuncia un atto parlamentare anche sulla tassa dei postggi
LUGANO - Il PPD sta valutando se fare ricorso al Tribunale Cantonale in merito alla questione della tassa sui rifiuti. Delusi da quella che ritengono essere una scelta politica più che giuridica, i pipidini attaccano il Municipio, reo di non aver difeso una scelta del Legislativo e di essersi a sua volta sconfessato decidendo di non far ricorso. Lodano il compromesso del SaccoBello, poiché non vogliono pesare eccessivamente sui cittadini. Ne abbiamo parlato col presidente della sezione di Lugano Angelo Petralli.
«A titolo personale la mia intenzione è di fare ricorso», ci confida. «L'accordo trovato con tutti i partiti serviva a incassare il prima possibile la tassa e a mettere meno le mani nelle tasche della popolazione. Abbiamo aumentato il moltiplicatore, dall'altra parte avremmo chiesto meno nella tassa per i rifiuti. Era secondo me un buon compromesso, anche era risaputo che in caso di ricorso esso sarebbe stato accolto dato che non era conforme alle Leggi Federali. D'altronde passare dal nulla, con la Lega che minacciava il referendum, a un'idea che metteva d'accordo quasi tutti e faceva incassare 12 milioni a Lugano non era male. Non capisco il motivo della posizione del Consiglio di Stato, in cui erano tutti contro Beltraminelli».
Perché socialisti e Verdi decisero di far ricorso, se il compromesso era così buono?«Chi ha inoltrato il ricorso lo ha fatto senza coscienza, visto che c'erano voluti anni per trovare un compromesso. Personalmente ritengo che c'è chi non vuole accettare le decisioni della maggioranza. Mi dà fastidio che le due persone che hanno fatto ricorso non hanno accettato una sconfitta in Consiglio Comunale, fa pensare che per loro la democrazia non sia qualcosa di normale e scontato. In alternativa alla nostra soluzione, volevano mettere in gioco persone e risorse per guadagnare di più sui rifiuti e abbassare il moltiplicatore di 2 punti, il che voleva dire per il ceto medio guadagnare una novantina di franchi annui: quasi nulla!. Il nostro sistema, elaborato con tutti i partiti, era un compromesso con cui il ceto medio guadagnava.».
In caso di ricorso, quante possibilità ci sono di vincerlo, dato che il Municipio ha rinunciato anche perché convinto di perdere?«Poche, però serve a far capire alla popolazione che dopo aver trovato un accordo dopo sei anni, firmato anche dai socialisti, non va bene che qualcuno metta i bastoni fra le ruote. Avevamo trovato un modo per non far fare referendum alla Lega, dato che sappiamo che li vince quasi tutti... E Attilio Bignasca, infatti, si dice ora pronto a lanciarlo. Ci si ritrova punto a capo, bisognerà elaborare un nuovo messaggio, e presumo che ci vorranno quattro anni e che non sarà facile. Calcolando che si potevano incassare 12 milioni annui, il conto di quanto perde Lugano è presto fatto...»
Cosa si sente di dire ai Municipali?«Siamo molto delusi perché il Municipio doveva lanciare un segnale, facendo capire che il compromesso era la soluzione migliore. E lo siamo anche per il mancato ricorso sulla tassa di collegamento. Non è possibile che non si siano fatti alcuni conti prima per capire quanto costerà questa tassa a Lugano! Voglio capire, e lo faremo con un'interrogazione nei prossimi giorni, se si andrà a mettere le mani nelle tasche dei dipendenti della Città. Non scordiamo che sono i dipendenti pubblici meno pagati di tutto il Ticino, vogliamo ancora togliere qualcosa a loro? Sono contrario!»