Cronaca
03.09.2016 - 15:300
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40
L'UDC contro il "pataracchio". «Per il Ticino è la proposta peggiore che potesse capitare!»
Il partito democentrista furioso per il progetto di legge «confezionato dalla sinistra con la connivenza degli altri partiti. Il problema del frontalierato c'è ed è quantomai da risolvere»
BELLINZONA - La proposta peggiore possibile per il Ticino, un'autentica presa in giro. Non usa giri di parole l'UDC ticinese nel commentare il progetto di legge per applicare la votazione del 9 febbraio 2014 da parte della commissione Parlamentare delle Istituzioni Politiche del Consiglio Nazionale.
«Anche oggi sono arrivate cattive notizie da Berna, l'ennesimo colpo basso per il Ticino. L'UDC ticinese, che al momento di elaborare il testo dell'iniziativa "Stop all'immigrazione di massa", aveva chiesto e ottenuto dall'UDC nazionale di includere nell'articolo 121a, relativo alla votazione del 9 febbraio 2014 contro l'immigrazione di massa, i lavoratori frontalieri nei contingenti e nei tetti massimi, rileva che questo valore aggiunto per il Ticino è stato vanificato con la proposta di legge presentata oggi dalla commissione», constata amareggiato il partito di Marchesi in una nota.
La proposta viene definita un «pataracchio confezionato dalla sinistra con connivenza degli altri partiti», che «non permetterà purtroppo di gestire il flusso dei frontalieri, che rimarrà soggetto alle disposizioni di Bruxelles. Infatti qualsiasi decisione dovrà essere infatti avallata dal giudizio del comitato misto (dove figurano rappresentanti svizzeri ed europei) previsto dall'articolo 14.2 dell'accordo sulla libera circolazione. Sempre, però, che le misure siano compatibili con l'accordo stesso».
Non quello che aveva votato il popolo, insomma. «La decisione della commissione rappresenta una vera e propria presa per i fondelli della volontà popolare espressa il 9 febbraio 2014. Preferenza indigena facoltativa, contingenti e tetti massimi decisi da Bruxelles era il peggio che il nostro cantone potesse aspettarsi».
L'UDC nazionale, viene precisato nella nota, ha già espresso la sua contrarietà. E per quanto riguarda il Ticino, «diventa sempre più importante che la popolazione ticinese esprima il prossimo 25 settembre un forte sostegno all'iniziativa "Prima i Nostri" che non è nient'altro che un complemento fedele a quanto deciso il 9 febbraio 2014, così da avere la possibilità di agire a livello cantonale e per dimostrare che il problema del frontalierato è quantomai da risolvere. Noi cosi non ci stiamo!»