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Cronaca
08.09.2016 - 08:280
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

L'intrigo del LAC. Quasi tutti contro Masoni, Pesenti "leghista" e il nome misterioso dell'UDC

Seduta interpartitica ieri. La Lega ha calato la mossa a sorpresa: a quanto pare, il PS non lo sapeva. E l'UDC attende il sì del suo candidato, un nome estraneo alla politica ma con esperienza artistica

LUGANO - Quattro nomi per due posti, uno ancora da svelare e uno che ha sorpreso. Si chiude con un nulla di fatto e tante polemiche la seduta interpartitica che doveva servire a trovare nomi per il Consiglio direttivo dell'Ente autonomo del LAC. Il PLR, come ha ribadito anche in una nota pochi giorni fa, insiste su Giovanna Masoni Brenni, insieme a Giovanni Crameri. Quattro partiti su sei si sono detti però contrari, con solo una timida apertura da parte del PS. Il PPD, per contro, punta su Roberto Grassi. La Lega ha spiazzato tutti: dapprima i suoi esponenti hanno attaccato i liberali, facendo notare loro che praticamente nessuno vuole Masoni, e poi hanno calato il nome a sorpresa, ovvero quella dell'ex Consigliera di Stato socialista Patrizia Pesenti, ora attiva nel gruppo Ringier. E il suoi ex partito lo sapeva? Dalle facce perplesse dei socialisti presenti, pare di no. L'UDC da sempre invece ritiene che si debba puntare su persone che siano estranee alla politica ma che abbiano una conoscenza profonda dell'arte e della cultura, altrimenti il LAC rischia di rimanere un giocattolo della città di Lugano, come ha affermato qualcuno. E i democentristi hanno un candidato, di cui non si è ancora fatto il nome poiché sta ancora riflettendo sulla proposta. È stato dato tempo sino al 13 settembre per svelare il papabile: bocche cucite sulla sua identità, fonti del partito hanno solo ripetuto che si tratta di una persona, appunto, estranea alla politica e con una grande esperienza nel campo artistico e culturale, anche a livello internazionale. Ciò che, sottolineano, manca agli altri. I Verdi potrebbero, in linea teorica, appoggiare questa candidatura, dato che sostengono di voler optare per qualcuno con esperienza e di non dare importanza alla provenienza politica. Da registrare anche un breve battibecco fra l'UDC Tiziano Galeazzi, che ha lasciato l'aula, e la liberale Giovanna Viscardi. Il tutto fa parte nel clima elettrico della seduta, e la questione è subito rientrata. Di sicuro per il momento ci sono i tre posti già assegnati per statuto al municipale responsabile della cultura Roberto Badaracco, al capo delle finanze Michele Foletti e al direttore del Dicastero cultura Lorenzo Sganzini. Il Municipio vorrebbe scegliere due nomi "sicuri", in modo da avere l'approvazione del Consiglio Comunale. Se scegliesse Masoni, si rischierebbe la battaglia al Legislativo, date le posizioni emerse ieri. E il PS cosa farebbe se venisse proposta Masoni, che ora la candidata leghista? In attesa di conoscere l'eventuale nome dell'UDC, la situazione è più intricata che mai...
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