Cronaca
21.09.2016 - 12:150
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
Costi, sicurezza, critiche e "burdell da la sagra": la crisi dell'(ultima?) Sagra
Il comitato organizzatore della storica manifestazione di Mendrisio mostra segni di frustrazione, e annuncia che si valuterà se proseguire o meno
MENDRISIO - Un pilastro che scricchiola. La Sagra dell'Uva è da sempre una manifestazione che a Mendrisio non lascia indifferenti, tra chi la considera una base della cultura locale e chi la detesta perché desidera tranquillità. L'appuntamento richiama giovani e meno giovani da tutto il cantone, per tre giorni di divertimento, anche se originariamente dovrebbero essere dedicati al vino.
Si diceva che scricchiola, perché nella consueta conferenza stampa di presentazione dell'evento che si terrà questo fine settimana, in modo sibillino si è affermato che potrebbe essere l'ultima edizione.
La crisi parte, forse, da lontano, ma ha conosciuto un momento clou nell'edizione sperimentale dello scorso anno. Fra critiche per il costo del biglietto e quelle relative al fatto che la festa ha poco dell'originario valore, gli organizzatori nel 2015 avevano optato per una mini rivoluzione: entrata gratuita e percorso ampliato, con possibilità di offrire cibo anche per le cantine, solitamente al di fuori del perimetro.
Ma ora si torna indietro. I costi di una Sagra senza biglietto a pagamento sono insostenibile, e si tornerà dunque a pagare 8 franchi per un giorno e 15 franchi per l'intero fine settimana, con il traporto gratuito coi mezzi pubblici da tutto il Cantone. Il comitato chiede uno sforzo a chi vive a Mendrisio in favore di chi viene da fuori. Accantonata anche l'apertura verso le cantine, causa la contemporaneità con la vendemmia che ha impedito di trovare partner per la valorizzazione dei vini ticinesi.
A mettere i bastoni fra le ruote degli organizzatori ci si sono messi anche Municipio, polizia e SAM, che per facilitare eventuali intervento vogliono sgombre alcune vie centrali (via Lavizzari, via Industria, via Municipio e via Carlo Croci). Anche Piazza del Ponte sarà toccata dalla misura, in quanto a partire dalle 19 potranno essere presenti solo tre stand anziché sei, per garantire che non vi sia troppa gente accalcata in poco spazio.
La beffa, per il comitato, è che le stesse disposizioni non sono state applicate per il "burdell da la sagra" in zona Filanda, pensato per i giovani.
«Chiediamo alla popolazione di non fare resistenza alla sagra, qui nessuno vuole guadagnare chiedendo soldi per le entrate. Tutti hanno una loro idea di quello che dovrebbe essere la sagra, mettere d’accordo tutti è impossibile», ha commentato amaramente il presidente del comitato organizzatore Antonio Fontana. C'è dunque un po' di frustrazione nell'organizzazione, tanto che è stato detto che, in caso di problemi anche quest'anno, si deciderà se proseguire o meno con la manifestazione.