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Cronaca
21.09.2016 - 17:230
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Marchesi non si scusa e accusa, «Fonio si indigni per ciò che sta facendo il PPD a Berna»

Il presidente dell'UDC invita il pipidino ad andare direttamente da Siccardi e sposta il discorso sul dibattito in corso a Berna. Fonio: «i disoccupati ticinesi ringraziano»

BELLINZONA - Giorgio Fonio chiedeva all'UDC di distanziarsi da quanto detto da Siccardi. Il presidente dei democentristi ticinesi Piero Marchesi sposta la polemica, attaccando il PPD e ciò che sta proponendo proprio in questi momenti a Berna, spiegando di non dover né difendere né attaccare l'imprenditore di Medacta. «Caro Fonio, invece di accusare l'UDC, indignati per quanto sta facendo il tuo partito a Berna!», scrive, riferendosi alla proposta del PPD nel dibattito al Consiglio Nazionale, dove i pipidini hanno chiesto misure correttive al Consiglio federale in caso di problemi economici e sociali causati dai frontalieri e che, in accordo con i Cantoni, il Consiglio federale possa addottare delle misure correttive e decidere se sottoporle al comitato misto (UE/CH). Se non si trova un accordo entro 60 giorni dalla data della domanda svizzera, il Consiglio federale può adottare delle misure correttive per una durata limitata. Nel suo intervento il ticinese Marco Romano ha precisato come il suo partito «vuole un costrutto legislativo che permetta di gestire autonomamente l’immigrazione, non bloccarla integralmente, là dove genera problemi e distorsioni soprattutto nel mercato del lavoro, nel rispetto dei principi cardine della Costituzione e senza compromettere integralmente i rapporti bilaterali con l’Unione Europea» e «invita il Consiglio federale a cessare ogni trattativa fintanto che l’UE insiste a legare questo progetto all’accordo quadro istituzionale. Parliamo di gestione della migrazione, da migliorare nei casi in cui crea distorsioni, e non di un accordo quadro». Una proposta che ha fatto infuriare Marco Chiesa, Consigliere Nazionale UDC, e il suo presidente Marchesi, che dunque prosegue nel suo post: «informo Fonio che non sono il padre di Alberto Siccardi e che non tocca a me prendere le sue difese e tantomeno giustificare le sue eventuali e presunte offese nei confronti dei disoccupati ticinesi. Voglio però darti un consiglio: indignati per quanto fa il tuo partito a Berna. Nel febbraio del 2014 gli svizzeri hanno deciso che vogliono una gestione autonoma dell'immigrazione con tetti massimi, contingenti e preferenza indigena. Come Parlamentare di un Cantone dove l'iniziativa è stata accolta con ben il 68% dei votanti, dovresti scandalizzarti di quanto il PPD calpesti la volontà popolare e la Costituzione, relegandola a un pezzo di carta senza valore». «Il PPD ha proposto e sostiene fermamente un modello di applicazione che nulla ha a che vedere con quanto iscritto nella Costituzione e che tradisce il mandato conferito dal popolo. Il 68% dei ticinesi - e molti altri che hanno votato contro - chiedono rispetto dell'esito delle urne. Solo questo. Prendine atto e dimostra la stessa determinazione nel chiedere le scuse dai tuoi Parlamentari che sono pagati per eseguire quanto il popolo decide e non per fare i soliti interessi di bottega», continua. E riguardo alle scuse chieste all'UDC, «ti segnalo l'indirizzo dell'azienda di Siccardi. Vai di persona, suona il campanello e digli quello che ritieni opportuno. Cosi dimostrerai di avere coraggio e coerenza». A strettissimo giro di posta, Fonio ha controreplicato. «Prendo atto che le dichiarazioni di Siccardi non suscitano indignazione fra i promotori di "Prima i nostri". I disoccupati ticinesi ringraziano». La battaglia, insomma, tra il Ticino e Berna infuria.
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