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Cronaca
30.09.2016 - 10:300
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

«Un voto importante per il Ticino». Padroncini, esultano Romano, Quadri e il DFE

Il Nazionale ha approvato il rinnovo dei CNL, con salari minimi e senza burocrazia, oltre all'aumento delle multe per chi viola la legge sui lavoratori distaccati. IL DFE: «pronti a applicare le misure»

BERNA - Marina Carobbio, nell'intervista al nostro portale di qualche giorno fa, parlava dell'importanza di un tema in votazione oggi al Nazionale, quello concernente il rinnovo del Contratti Normali di Lavoro, con salari minimi e senza eccessiva burocrazia. A suo avviso, se tutti avessero avuto a cuore le sorti dei lavoratori, sarebbe dovuto passare senza problemi il sì. E il sì ha vinto, per 110 a 86, con 2 astenuti, dopo quello agli Stati. Oltre alla questione dei CNL, le sanzioni per chi viola la Legge federale sui lavoratori distaccati potrà essere sanzionato con multe sino a 30 mila franchi (prima erano 5 mila). A comunicare la sua gioia per la vittoria ottenuta è Marco Romano, esponente PPD, dal suo profilo Facebook. «Questo voto è centrale per il Ticino! Un lungo percorso iniziato con un lavoro coordinato da parte della Deputazione ticinese e del Governo cantonale (grazie!), continuato con un mio emendamento specifico, dato più volte per morto, ma capace (con parecchie ore di convincimento) di superare tutti gli ostacoli fino a oggi! Adesso è Legge! Contro la volontà del Consiglio federale, dell'Amministrazione e della maggioranza di UDC (contrarietà assurda visti i continui proclami!) e PLR, abbiamo trovato una chiara maggioranza! Un successo di una proposta concreta per il mercato del lavoro ticinese!», esulta, dato anche il ruolo attivo avuto nell'iter parlamentare. La regolamentazione anti padroncini fa dunque un passo avanti anche a livello federale. Anche il leghista Lorenzo Quadri è soddisfatto ed ha parlato di un voto importante per il Ticino. Una nota positiva è stata inviata in redazione anche da parte del Dipartimento delle finanze e dell'economia (DFE) ticinese, che ricorda come entrano così in vigore da un lato l’inasprimento da 5'000 a 30'000 franchi delle sanzioni amministrative massime previste dalla Legge federale sui lavoratori distaccati (LDist) e, dall’altro, la possibilità di rinnovare in maniera agevolata i contratti normali di lavoro (CNL). «Si tratta di due misure importanti, per le quali il nostro Cantone si è costantemente attivato a livello federale, grazie anche alla collaborazione tra Consiglio di Stato e Deputazione ticinese alle Camere federali. Questo proficuo impegno ha portato quindi a una nuova ottimizzazione delle misure d’accompagnamento, che rappresentano lo strumento principale per lottare contro i casi di abusi salariali sul mercato del lavoro. In particolare, con l’innalzamento del tetto massimo delle multe previste dalla LDist sarà ora possibile comminare sanzioni più incisive nei confronti di coloro che violano i minimi salariali previsti dai contratti collettivi di lavoro (CCL) e dai CNL. Grazie alla possibilità di rinnovo facilitato dei CNL, inoltre, qualora le condizioni per il rinnovo di uno di questi ultimi – che ricordiamo in Ticino sono 14 – a fronte di solidi indizi che i salari evolverebbero nuovamente al ribasso senza rinnovo, la procedura sarà meno burocratica sia per le aziende che per l’Amministrazione. Il DFE è pronto per applicare da subito le nuove misure», è la promessa. Viene poi ricordato come è partito l'iter per applicare il controprogetto a "Basta col dumping salariale in Ticino", approvato domenica alle urne. Le commissioni paritetiche saranno presto convocate per discutere e approfondire la loro professionalizzazione.
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