Cronaca
11.10.2016 - 11:450
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40
Beltraminelli e Vitta a Berna per il 9 febbraio parlano anche di "Prima i nostri"
Una delegazione del Governo è stata ricevuta dalla Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati. «9 febbraio, misure troppo poco incisive»
BERNA - E alla fine il Governo andò a Berna, presentando "Prima i nostri": non esattamente come desiderava l'UDC, che chiedeva che l'Esecutivo in corpore spiegasse l'iniziativa approvata dal popolo, ma nel quadro di un discorso più ampio riguardo l'applicazione del 9 febbraio.
Il Consiglio di Stato era stato invitato dalla Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati – così come il Governo del Canton Zurigo – a presentare le proprie osservazioni sulla modifica della Legge federale sugli stranieri (LStr) votata dal Consiglio nazionale lo scorso 21 settembre. La proposta normativa – che stabilisce le modalità di applicazione del nuovo articolo costituzionale 121a, approvato da popolo e Cantoni il 9 febbraio 2014 – sta infatti per essere sottoposta al Consiglio degli Stati, la cui decisione è attesa entro la fine della sessione invernale della Camere federali.
Il Governo cantonale ha espresso apprezzamento per l’inclusione del concetto di preferenza indigena nel testo di Legge, ma nel contempo anche preoccupazione per la mancanza di incisività delle formulazioni contenute nel testo approvato dal Consiglio nazionale.
Più in generale, la delegazione del Governo ticinese ( composta da Beltraminelli e Vitta) ha colto l’occasione per ribadire la situazione di forte pressione che caratterizza il mercato del lavoro ticinese sin dall’entrata in vigore dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone fra Svizzera ed Unione Europea. È stato sottolineato come il problema, che si declina in forme di concorrenza sleale alle imprese locali e fenomeni di dumping salariale, persista nonostante l’attuazione di numerose misure d’accompagnamento adottate negli ultimi anni a livello cantonale. Il Consiglio di Stato ha inoltre ricordato che le preoccupazioni della popolazione ticinese – già espresse chiaramente con il risultato del 9 febbraio 2014 – sono state confermate solo pochi giorni fa, con il voto favorevole sull’iniziativa popolare costituzionale "Prima i nostri".