Cronaca
22.03.2017 - 20:130
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
Prima lo scandalo, poi gli applausi. "Ti fa venire voglia di uscire nudo per strada". Cosa ne pensa chi ha visto lo spettacolo della discordia?
"Bestie di scena" di Emma Dante sta scatenando dibattiti. Ieri al LAC applausi. E anche negli altri teatri apprezzano, anche se qualcuno dice "i soldi peggio spesi della mia vita"
LUGANO – Uno spettacolo con attori completamente nudi, o meglio, che mentre il pubblico prende posto sono vestiti, poi si tolgono gli abiti, e per tutta la durata della piece non parlano, non seguono una vera trama. Questo è “Bestie in scena” di Emma Dante, in scena ieri e oggi al LAC. La discussione è subito scoppiata, con molti che si scandalizzavano per il nudo integrale degli artisti, tanto che lo spettacolo è sconsigliato ai minori di 16 anni: sui media e sui social è scoppiata la bufera, anche qualche politico, fra cui Lorenzo Quadri e Tiziano Galeazzi, hanno criticato.
Il senso del tutto? Non qualcosa di pornografico, bensì, secondo chi l’ha preparato, “racconta l’impossibilità di recitare, il fallimento dell’agire e il profondo disagio di mostrarsi nudi davanti a una platea. Indago la nudità dell’attore, l’essenza, la sua natura bestiale, il palcoscenico che insozza e dal cui recinto non può uscire. "l’attore è colui che si scaglia sulla scena spinto da una forza sovrumana; , non appena incrocia lo sguardo del pubblico, prova vergogna, non resiste, vorrebbe scappare e non ha scampo, l’uscita è vietata, dalla quinta arrivano segnali di fuoco, è impossibile nascondersi. L’attore è obbligato a restare, divenendo poi fino in fondo un animale”.
Lo spettacolo è stato in scena in diversi teatri d’Italia, prima di arrivare al LAC. E spesso era stato preannunciato come uno scandalo nelle recensioni iniziali, ma poi i giudizi di molti spettatori si erano trasformati in positivi. Non tutti, ovvio, ma il valore dell’arte non è mai universale, e per tanti, questa non è arte. Ieri sera al LAC c’era gente, oggi magari ce ne sarà ancora di più, e dopo un po’ di disagio iniziale, gli applausi sono stati convinti.
“Lo spettacolo è molto bello e vale davvero la pena di vederlo”, ci ha detto una persona che era presente. È molto profondo, sincero, mai invadente, molto umile. È uno spettacolo fatto dagli attori e dal pubblico insieme: gli attori si spogliano e le luci in platea sono accese. Si mettono in gioco e di riflesso lo fa anche il pubblico. Se ne potrebbe parlare per ore!”, si entusiasma. Con ogni probabilità, ha colto quanto Emma Dante voleva trasmettere. “Mi parlano di uno spettacolo che porta a mettersi in gioco...delicato profondo intimo e mai volgare”, commenta qualcun altro, che desidera vederlo. Le critiche? Probabilmente, sono convinti, vengono da chi al LAC non c’era.
Ma il pubblico non luganese cosa ne pensa? Siamo andati a sbirciare la pagina Facebook del Piccolo Teatro di Milano, che è coproduttore dell’opera, per leggere qualche opinione.
“Bello lo spettacolo, mi è piaciuto molto! Non avevo mai visto suoi spettacoli dal vivo ma devo dire che questo è stato molto, molto bello. Potrebbe sembrare un esercizio di stile, corpi nudi messi in scena per attirate pubblico facilmente con finte trasgressioni ma secondo me è molto di più… Attori, uomini che si mettono a nudo e che, come Adamo ed Eva dopo aver mangiato la mela della conoscenza , si sentono in imbarazzo per le loro nudità, per ciò che prima non capivano... Relegati in uno spazio claustrofobico, sperimentano il peso dell'esistenza diretti da un cinico Dio/Regista … alla fine di tutto a questi uomini viene dato modo di ritornare alla fase iniziale della loro esistenza ma ormai hanno sperimentato la vita, hanno sperimentato la scena e non si torna più indietro… le inibizioni, il superfluo sono svaniti, rimane solo l'essenza! Lo spettacolo non solo fa vedere la condizione penosa e tragica dell'attore ma ne sublima l'arte, perché la bravura e la precisione dei corpi in scena, sapientemente guidati da una regia intelligente ha saputo emozionare il pubblico... me sicuramente! Brava Emma Dante e bravi tutti gli attori!!!”, scrive entusiasta qualcuno.
“Bestie di Scena ha i suoi pregi e difetti. La quasi assenza di dialoghi e musica lo rende un po' noioso però l'espressione e bravura dei personaggi riesce a capovolgere questa sensazione negativa. Dante è un’artista eclettica”, dice qualcun altro.
“Uno spettacolo concettuale, in scena la preistoria, la nudità come emblema della regressione umana e sociale dove ciò che conta sono i bisogni primari e gli istinti, al di la di tante superficialità e inutilità della società post industriale. Bravissimi gli attori e complimenti alla regista”, ecco un altro parere.
E perfino: “ti fa venire voglia di uscire nudo per strada ricordando che per nostra natura sarebbe tutto normale... basterebbe non giudicarsi a vicenda. Geniale ed eccezionali gli attori”.
Ma si tranquillizzino gli scettici, c’è anche dice che “sono stati i soldi peggio spesi a teatro in tutta la mia vita. Sono basita dal fatto che ci siano stati applausi entusiastici non solo alla fine ma anche durante lo spettacolo quando i performer si sono spogliati senza appunto non aver fatto nessuna azione artistica, ma solo per lo strip. Sono convinta che nascosti tra il pubblico ci siano state delle persone della claque pagate apposta per applaudire durante lo spogliarello. Troverei demenziale che nel 2017 qualcuno si entusiasmasse per uno spogliarello senza nessuna estetica”. Anche se, conclude, in tanti hanno applaudito: ma solo per non ammettere dia ver buttato i soldi.
Dunque, pare che il giudizio cambi una volta visto lo spettacolo. Ritardatari, fate ancora in tempo a correre al LAC?