Cronaca
17.11.2017 - 11:030
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40
Il CEO che voleva fare il calciatore. "Svizzera, quanto è complicato aprire un'azienda!" Ermotti dice la sua su Governo, Brexit e pensioni, "giovani, ve lo dico: andrete a 72 anni"
Scoppiettante serata con Sergio Ermotti, che ha toccato diversi temi, sia leggeri che più complessi. "Ci sarà un momento in cui i giovani non vorranno più pagare per i più anziani: il sistema va ripensato. Inoltre c'è contrarietà all'immigrazione. Non vogliamo meno regole, ma neppure di più"
COLLINA D’ORO – In pensione? Oltre i 70 anni. E il sistema di Governo collegiale ma con molte iniziative popolari non lo convincono.
Sergio Ermotti si è raccontato a Giancarlo Dillena del Corriere del Ticino. Chi pensava che la prima carriera sognata dal CEO di UBS fosse quella sportiva? Era riserva, racconta, nel Chiasso quando i rossoblu erano in A, poi un infortunio (no stiramento ai legamenti della caviglia) lo ha bloccato, e il ragazzo che preferiva lo sport allo studio ha cambiato completamente vita, abbracciando il settore bancario. Tante volte, la vita… Ora guadagna 13,7 milioni di franchi all’anno, prende l’aero un paio di volte a settimana, anche se per voli soprattutto brevi, e gira con agenti di sicurezza.
Poi ha iniziato a toccare i temi economici: in un’intervista, un giornalista ha “montato la panna” parlando di una possibilità che UBS lasciasse la Svizzera. “Nulla è impossibile, uno degli obiettivi chiave è rimanere in Svizzera. Però la Svizzera deve difendere la sua competitività e nulla può essere dato per scontato. Soprattutto se pensiamo che le nostre grandi multinazionali sono possedute all'80% da capitali esteri”.
Per il CEO di UBS, “c'è un po' un abuso della democrazia diretta tra i partiti di Governo. Se si è al Governo, e si porta avanti una politica di collegialità, non si può poi fare l'esatto contrario utilizzando con così tanta facilità lo strumento dell'iniziativa popolare”. E si perde attrattività. Fa notare come “se si guarda alla facilità di aprire un'azienda la Svizzera si ritrova al 33esimo posto (nel 2005 eravamo al decimo) e addirittura al sessantesimo se si considera la complessità delle domande di costruzione”: non va bene. Precisa che non chiede che ci siano meno regole, bensì che non ce ne siano di più.
Il tema più importante toccato, o quanto meno più suscettibile a critiche, è quello delle pensioni. Su cui Ermotti non è per nulla ottimista. “Mi spiace essere schietto, ma a una persona di 35 anni dobbiamo dire che lavorerà fino a 70 o 72 anni. Senza una riforma strutturale, ma limitandoci a riforme finanziarie come quella proposta recentemente, non c'è alternativa. La speranza di vita è cresciuta, la demografia è in calo e c'è anche una diffusa contrarietà all'immigrazione. O si risolve la situazione o ci sarà uno scontro generazionale. I giovani inizieranno a dire che non vogliono più pagare per i vecchi”, ha detto senza mezzi termini.
Per quanto riguarda Brexit, teme che la Gran Bretagna, una volta uscita dall’UE, possa concentrarsi sul private banking, facendo concorrenza al nostro paese, e non crede nei bitcoin, “una moderna catena di Sant’Antonio o i tulipani in Olanda: una bolla”.