BERNA - I trattati internazionali, che per la loro importanza si trovano allo stesso livello della Costituzione federale, vanno sottoposti al referendum obbligatorio. Nella seduta del 15 agosto 2018, il Consiglio federale ha posto in consultazione una corrispondente modifica costituzionale. Inoltre appoggia un progetto del Parlamento secondo cui in futuro la denuncia dei trattati internazionali, a seconda della sua portata, sarà di competenza del Consiglio federale o del Parlamento ed eventualmente del Popolo. Entrambi i progetti rafforzano il coinvolgimento della popolazione e, di conseguenza, la legittimazione democratica del diritto internazionale.
Il progetto posto in consultazione si rifà alla mozione 15.3557 dell'allora consigliere nazionale e odierno consigliere agli Stati Andrea Caroni, che chiede l'ancoramento nella Costituzione di un referendum obbligatorio per i trattati internazionali a carattere costituzionale. È opinione diffusa che questo diritto di referendum faccia parte già oggi del diritto costituzionale non scritto. L'ancoramento esplicito nella Costituzione federale migliora, secondo il Consiglio federale, l'attuazione pratica di questo diritto popolare. Inoltre, crea una maggiore sicurezza del diritto, aumenta la trasparenza e rafforza la legittimazione democratica del diritto internazionale.
La modifica costituzionale proposta si basa sulla seguente idea guida: ciò che secondo il diritto nazionale va disciplinato nella Costituzione sottostà obbligatoriamente a votazione e richiede l'approvazione del Popolo e dei Cantoni. Se un trattato internazionale prevede una norma analoga, va sottoposto a referendum obbligatorio allo stesso modo di una modifica costituzionale. Un possibile caso di applicazione potrebbe essere, ad esempio, un trattato internazionale che amplia l'elenco dei diritti fondamentali ancorato nella Costituzione federale. Stando alle stime del Consiglio federale la modifica costituzionale proposta comporterà al massimo un limitato aumento degli oggetti posti in votazione.
La procedura di consultazione sul referendum obbligatorio per i trattati internazionali di rango costituzionale termina il 16 novembre 2018.
L'iniziativa parlamentare 16.456 della Commissione degli affari politici del Consiglio degli Stati chiede che in futuro la competenza per la denuncia dei trattati internazionali non sia più essenzialmente del Consiglio federale, ma sia invece stabilita in base alla portata della denuncia. Se la denuncia ha importanti ripercussioni sulla posizione giuridica della Svizzera o della sua popolazione dovrà essere approvata dal Parlamento e la decisione di approvazione dovrà essere sottoposta a referendum. Nel parere adottato in data odierna il Consiglio federale valuta positivamente la normativa proposta, è tuttavia dell'opinione che per l'attuazione dell'iniziativa parlamentare 16.456 sia necessaria una base costituzionale.