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Cronaca
06.01.2020 - 13:050
Aggiornamento: 10.01.2020 - 19:05

Vite spezzate... Ecco chi erano e cosa sognavano le vittime della strage in Alto Adige. E chi è il 27enne che guidava ubriaco l'Audi assassina

Il bilancio dell’incidente è paragonabile a quello di un attentato: sei morti e undici feriti e Lechner rischia fino a 18 anni di carcere

BOLZANO – Rita Felicitas Vetter studiava medicina. Dopo aver frequentato l’università a Tübingen si era trasferita ad Amburgo per la specializzazione. “Sono sportiva e se ti piace fare jogging è un attività che potremo fare insieme”, scriveva su un blog destinato a chi cerca coinquilini. E aggiungeva: “Il mio studio richiede molto impegno e a volte scompaio tra i libri. Ma altrimenti mi piace cucinare insieme, uscire la sera per bere una birra o un buon bicchiere di vino”.

 

Felicitas è una delle vittime della strage compiuta sabato notte a Lutago, in provincia di Bolzano, da Stefan Lechner, 28 anni, che guidando ubriaco e a folle velocità la sua Audi TT ha centrato in pieno un gruppo di giovani che rientravano in albergo dopo una serata in discoteca. Insieme a lei sono morti Julius Valentiin Uhlig di Colonia, Katarina Majic, originaria dei balcani ma residente a Wuppertal, Julian Vlam di Siegen, Rita Bennecke di Remschied e Philipp Schulte che avrebbe compiuto 23 anni tra pochi giorni.

 

Quasi tutte le vittime arrivavano dalla regione della Westfalia. Non è chiaro quanto si conoscessero tra loro perché alloggiavano in alberghi diversi. Di certo tutti erano da poco scesi dallo shuttlebus che li aveva riportati davanti all’albergo.

 

Quando ha centrato il gruppo di ragazzi tedeschi, Lechner viaggiava a circa 100 all’ora e aveva un tasso alcolemico del 2 per mille. Il bilancio dell’incidente è paragonabile a quello di un attentato: sei morti e undici feriti e Lechner rischia fino a 18 anni di carcere.

 

“Piango con tutti quelli che hanno perso i figli. Auguro forza e guarigione ai feriti”, ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel dichiarandosi scioccata per le notizie in arrivo dall’Alto Adige.

 

Julian Vlam giocava nel Tsv Siegen, formazione che milita nel campionato interregionale germanico di calcio. Julius Valentin Uhlig era appassionato di montagna ed era un grande tifoso del Fortuna Köln, studiava architettura e avrebbe voluto seguire le orme del padre, docente universitario e tra i massimi esperti del movimento Bauhaus.

 

Stefan Lechner, il giovane di Casteldarne autore del massacro, non ha particolari precedenti. Si trova in stato di arresto con l’accusa di omicidio stradale, piantonato e sedato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Brunico dopo aver minacciato di togliersi la vita.

Ventisette anni compiuti da pochi mesi, aveva lavorato in una multinazionale a Brunico e da un anno in una ditta di Casteldarne che si occupa di trattamento e condizionamento d’aria.

 

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