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Cronaca
21.02.2020 - 15:000

"Quella barriera causerà un esodo per pasti e soggiorni verso l'Italia. Ed anche gli artigiani vogliono scappare"

Max Bartolini, assieme ad altri firmatari della petizione, torna alla carica: "Alcune ditte non potranno più accedere coi loro furgoni al paese, le tasse per i fornitori discrimineranno i piccoli produttori locali. Che futuro per Gandria?"

GANDRIA – Una barriera spostata per destinare più parcheggi ai residenti, a scapito di chi a Gandria si reca per acquistare o per turismo: Max Bartolini, candidato al Municipio di Lugano per il Movimento Ticino&Lavoro, si era scagliato contro la decisione dell’Esecutivo, che ora propone due mesi di prova, reo di voler fare di Gandria un quartiere residenziale.

Ora arriva anche il comunicato stampa, di Max Bartolini, Ana Bassi, Davide Pereira, Claudio Mudry, Francesca Solari in rappresentanza di chi ha firmato la petizione, tra cui nove strutture su nove che si ritengono penalizzate dalla misure e 83 abitanti del nucleo su circa 130. 

“In seguito alla petizione di commercianti e cittadini, nello scorso mese di gennaio alcuni rappresentanti dei firmatari sono stati ricevuti da 4 esponenti del Municipio, presenti la Commissione di Quartiere e rappresentanti degli Uffici interessati. Dopo aver esposto le preoccupazioni, assieme a proposte concrete e strategiche, hanno avuto l'impressione di essere ascoltati. Ora però una lettera ai fuochi annuncia l'entrata in vigore del provvedimento, per 2 mesi di prova, a partire dal 2 marzo 2020”, si legge.

“Il dispositivo implica criticità oggettive e inquietanti, di cui ricordiamo alcuni aspetti:
- Impossibilità di fermarsi a Gandria per chi proviene dall'Italia;
- Taglio di tutti i 34 parcheggi sul raccordo, attualmente disponibili per ditte, artigiani, collaboratori, residenti secondari, visitatori e turisti. Tutte queste categorie potranno accedere solo al parcheggio in fregio alla strada cantonale, che dispone di 50 posti, di cui circa 15 occupati dai residenti di Gandria-alta e altrettanti per i dipendenti fissi attivi nel nucleo. Con la ventina di posti auto disponibili, è facile prevedere fin da aprile, con il picco pasquale, una forte penuria, senza nessuna alternativa, se non un esodo verso l'Italia per pasti e soggiorni su rive più accoglienti;
- Il parcheggio sulla strada Cantonale è accessibile solo in provenienza da Lugano. Chi scarica a Gandria (artigiani, operatori, residenti secondari, vacanzieri...) dovrà percorrere circa 5 km per fare inversione di marcia e parcheggiare secondo le regole. Inoltre l'uscita dal posteggio è solo verso l'Italia, altro motivo di inversioni di marcia con pericolosi ristagni di traffico. Complessivamente queste trafile andranno a densificare il traffico su un'arteria già spesso congestionata, aumentando l'inquinamento;
- Il limite di altezza di 2 metri, precluderà l'ammissione a Gandria per ditte con furgoni di mediedimensioni, auto con portapacchi o biciclette, camper e pullman;
- Le difficoltà del tragitto a piedi tra il parcheggio e il nucleo escluderanno anziani e persone con mobilità limitata;
- Le tasse per i fornitori discrimineranno i piccoli produttori locali, promossi a Gandria;
- Tra gli artigiani che da decenni forniscono servizi, sono annunciate prossime rinunce;
- Assenti misure per mobilità sostenibile, auspicate da una popolazione attiva in questo senso (carpooling ecc...). Attribuzione di tutti i parcheggi sul raccordo ai soli residenti, con privilegi eccessivi e incuranti delle disposizioni cantonali”.

I firmatari parlano della prevista svolta che avverrà con l’apertura della galleria del Monte Ceneri. Quale futuro, per Gandria? A loro avviso, andrebbe assecondato e facilitato l’accesso alla zona, invece la scelta di “introdurre invece motivi di dissuasione e scontento, rappresenta un rischio in clima di concorrenza internazionale e di effetti valanga per le critiche sui social media”.

“Perché due mesi di prova? Quali saranno le modalità di valutazione? Come reggeranno i commercianti le difficoltà nel mese di aprile, tradizionalmente tra i più proficui?”, si chiedono, per passare a domande di fondo ad ampio raggio: “Quale visione ha il Municipio di Lugano per il turismo e per Gandria? Quali altre competenze conviene mobilitare? Il destino di Gandria è ancora una volta in gioco?”

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