MILANO – La vita di Francesco (nome di fantasia), un 18enne del milanese, è cambiata per sempre. Sono giorni, questi e quelli passati, che non scorderà mai. Il suo incubo inizia lo scorso 2 marzo, quando improvvisamente accusa una forte febbre. Quattro giorni dopo la febbre persiste, ma non solo. Il ragazzo – sano e senza patologie pregresse – fatica a respirare. Il responso del tampone è chiaro e sconcertante allo stesso tempo: positivo al coronavirus. Increduli anche i medici del Policlinico di Milano, per la prima volta confrontati con un caso tanto grave per un adolescente.
Francesco viene intubato. I suoi polmoni non funzionano più autonomamente: sono stati ‘bruciati’ dal virus. A salvargli la vita è il trapianto bilaterale dei polmoni. Si tratta del primo caso in Europa. La famiglia del giovane – scrivono i media italiani – è stata immediatamente avvisata. “Solo un miracolo può tenerlo in vita”. Il miracolo consisteva nel trapianto, effettuato qualche giorno fa a Milano. Miracolo riuscito.
Oggi – fa sapere il Policlinico -, Francesco è sveglio, collabora e sta seguendo il percorso di fisioterapia. Il suo sarà un percorso lungo e intenso: non tanto per l’infezione da coronavirus, ma per i 58 giorni trascorsi a letto, intubato e assistito dal respiratore.