BERNA - Al momento, non in tutti i Cantoni svizzeri vige l'obbligo di indossare la mascherina. In Ticino, per esempio, è stata comunicata oggi la decisione di farla portare nelle scuole post obbligatorie, mentre va messa nei negozi. In Grigioni è sempre di oggi la decisione di doverla portare in tutti i locali accessibili al pubblico sino al 15 dicembre (così come a Obvaldo, Friburgo e Basilea Campagna, anche se non c'è una data limite. Si è deciso però per la mascherina anche nelle scuole obbligatorie a Basilea Campagna).
A Turgovia la mascherina va portata quando ci si trova in bar e club dove non si sta seduti, a Nidvaldo ci sarà un obbligo di portare la mascherina per eventi pubblici e privati con oltre 50 partecipanti come pure per quei servizi che prevedono un contatto fisico regolare, a Lucerna l'obbligo è nei negozi, nei centri commerciali, nelle banche, nei musei, nelle biblioteche, nei mercati e per il personale di bar e ristoranti.
Insomma, scelte diverse. E se la possibilità di prendere decisioni autonome, vedesi la finestra di crisi aperta per il Ticino, ha fatto sì che si affrontasse la prima fase a livello cantonale, con scelte diverse, adesso il comitato direttivo della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità (CDS) chiede uniformità. Per molti combattere il virus tenendo conto della propria situazione specifica era basilare, in un incontro con Berset i direttori e le direttrici cantonali della sanità per quanto concerne le mascherine chiedono qualcosa di diverso.
"Il mosaico federalista di regole relative all’obbligo di indossare mascherine e altre misure per frenare la diffusione del Coronavirus non basta più", hanno dichiarato. La richiesta è che l'uso nei negozi e negli spazi aperti al pubblico sia estesa a tutta la Svizzera.
Come la task force, anche la CDS punterebbe sul telelavoro, chiedendo anche qui una decisione a livello federale.
Le raccomandazioni ai Cantoni sono di inasprire le misure relative a bar, ristoranti e discoteche, senza escluderne la chiusura.