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Cronaca
21.10.2020 - 14:410
Aggiornamento: 17:02

Lo sfogo di una indipendente: "Governo, dove sei? Dite no al lockdown ma chiedete alla gente di restare a casa, pensate sia meglio di una chiusura?"

"Per poter offrire il meglio delle nostre competenze è indispensabile che la gente non abbia paura di uscire di casa. Così se dobbiamo chiudere potete dire che siamo stati noi a non farcela, che non è colpa di nessuno"

BELLINZONA - Lockdown o no? Misure oppure raccomandazioni? L'incertezza regna sovrana, ciascuno ha la sua ricetta. E le PMI chiedono aiuto. Il non sapere cosa succederà, se si dovrà arrivare a delle chiusure, logora soprattutto gli indipendenti e i piccoli imprenditori.

Ecco lo sfogo social, emblematico del pensiero di molti, della proprietaria di un salone di estetica (nome noto alla redazione):

"Io esigo un po’ di coerenza caro Governo svizzero, altrimenti ci condannate, ci spegnete, ci fermate.

Alzarsi ogni mattina e vedere solo sguardi spaventati, sentire discorsi confusi e poco realistici, oppure battute colme di ipocrisia ci fa perdere la speranza. Vivere così ci strazia!

Non è correre da una parte all’altra, non avere un attimo di respiro, non è il lavoro, il telefono che suona, non sono le notti in bianco: è la mancanza di coerenza che ci sfinisce. Non sapere, non capire, non poter programmare il nostro futuro più lontano di un giorno solo.

Come quando le parole dette durante una conferenza sono solo parole e non più fatti concreti. Come quando ci prometti che un eventuale secondo lockdown è da escludere ma permetti ai Media di dire alla popolazione: ”cercate di stare a casa... uscite solo per prime necessità... evitate assembramenti di più di 6 persone...”. Pensate che questo atteggiamento sia migliore di un lockdown????

La coerenza per noi, è guardare quello che vi circonda, le tipologie di attività che state devastando, portando le persone ad avere paura della normalità, a fare scelte che mortificano l’anima, che distruggono progetti e che cancellano speranze.

La nostra realtà è legata al Benessere del Corpo e della Mente e per poter offrire il meglio delle nostre competenze è indispensabile che la gente non abbia paura di uscire di casa.

Penso alla nostra attività ma non solo. Penso ai negozi di libri, alle boutique di vestiti, di scarpe, alle profumerie, articoli per la casa, emporio di attività artigianale, rivendita di prodotti per gli amati 4 zampe... Tutta questa “merce” è acquistabile online: state portando il popolo a scegliere questa  unica soluzione!

Manca il coraggio di muoversi ancora, e nonostante la consapevolezza che se rispettiamo le misure di sicurezza, ci proteggiamo con una mascherina, prestiamo attenzione a chi ci circonda, ci fidiamo degli ambienti igienicamente attenti con ogni ospite, la nostra economia rischia di “schiantarsi” verso la maledetta chiusura delle PMI e di tutte le attività individuali.

Quindi, non comprendo, quale è la differenza del vostro agire? Credo che la risposta sia drasticamente ovvia: "Se chiudi non è colpa di nessuno”, non ce l’hai fatta a reggere, punto. 
Quello che ci delude sono le “belle” parole che vorrebbero farci intendere che siamo al sicuro nonostante “tutto. Ci trattate come bambini indifesi e incapaci di distinguere il male dal bene, ci rubate il sogno di vincere questa battaglia chiamata Covid raccontandoci la favola che possiamo “trasformare un foglio di carta in un fiore meraviglioso...”

La coerenza per noi, non è dire “me ne frego di tutto e vado al mare”, o prendo un aereo e poi quel che accade si vedrà. È poter continuare a lavorare, garantendo sicurezza e tranquillità. È poter pagare nuovamente i debiti che il lockdown ci ha costretti ad affrontare. È poter garantire il posto di lavoro a dipendenti con figli e famiglie da mantenere. È poter superare questo triste evento con dignità e coraggio!

Noi senza di te Governo non ce la faremo!

Siamo spaventati, ci manca il respiro, ci svegliamo ogni mattina con gli occhi gonfi di dolore, e voi dove siete? Dobbiamo smettere di lamentarci, di sentire, di ascoltare, dobbiamo smettere di ribellarci? Allora no, ci rinunciamo, perché noi vogliamo farci sentire, vogliamo gridare basta! Perché noi esistiamo, abbiamo sacrificato la nostra vita, la nostra famiglia, i nostri figli per non chiedervi sostegno gratuito".

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