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Cronaca
28.12.2020 - 11:420

Occhio alla processionaria del pino: le raccomandazioni del DT

I suggerimenti del Dipartimento del territorio per evitare gli effetti indesiderati di questo insetto. Cos'è, come si identifica, danni e precauzioni: tutto quello che c'è da sapere

TICINO – Il Dipartimento del territorio, in accordo con l’Ufficio del medico cantonale, comunica che si stanno già osservando i nidi di processionaria del pino, sia nei giardini sia nei boschi. Il fenomeno è presente in alcune aree del Cantone Ticino. Di seguito i suggerimenti per evitare gli effetti indesiderati di questo insetto.

Cos'è la processionaria del pino

È una farfalla le cui larve (o bruchi) si sviluppano sulle conifere, in particolare sui pini, arrecando danni alle piante e causando a persone e animali reazioni cutanee irritative e allergiche, a volte allergie gravi. Le larve della processionaria del pino sono presenti sulle piante dall’autunno fino alla primavera. Una volta raggiunta la maturità, scendono lungo i tronchi in lunghe file fino al suolo, dove si interrano per trasformarsi prima in crisalide e poi, durante l’estate, in adulto.

Identificazione

Nel periodo invernale la presenza di questo insetto è agevolmente rilevabile grazie alla vistosità dei grossi nidi biancastri di svernamento, costruiti sulla parte più soleggiata delle chiome delle piante ospiti. Le larve mature hanno capo nero e corpo grigiastro, su cui spicca il rosso fulvo dei ciuffi di peli urticanti; lateralmente sono presenti lunghi peli biancastri e il colore tende al giallastro.

Danni

Nel corso di forti attacchi i pini colpiti possono essere completamente privati degli aghi. Infestazioni ripetute per più anni influiscono negativamente sugli accrescimenti e possono inoltre indebolire le piante al punto da predisporle a successivi attacchi di insetti e patogeni di debolezza. Le infestazioni di processionaria del pino rivestono inoltre una non trascurabile importanza igienico-sanitaria, poiché a partire dal terzo stadio larvale le larve portano sul dorso peli urticanti, conformati come dei piccoli arpioni, che possono essere facilmente liberati nell’aria e trasportati dal vento. Questi peli urticanti possono causare dolorose infiammazioni se vi è un contatto con la pelle e anche gravi reazioni se inalati.

Precauzioni da adottare

- Non avvicinarsi e non sostare sotto piante infestate.
- Tenere i cani al guinzaglio nelle zone di presenza dei nidi.
- Raccomandare ai bambini di non toccare i bruchi in fila.
- Non tentare di distruggere i nidi con mezzi artigianali, poiché ciò favorisce la diffusione nell’ambiente dei peli urticanti.
- A fine inverno-inizio primavera, quando si possono osservare con particolare frequenza le processioni di larve lungo i tronchi o sul terreno, evitare di raccogliere i bruchi senza protezioni e con mezzi inadeguati (scope, rastrelli, ecc.)
- Lavare abbondantemente frutti e prodotti di orti in prossimità di pini infestati.

In caso di contatto con i peli urticanti, persone e animali possono manifestare reazioni cutanee con prurito e, in individui predisposti, reazioni allergiche anche importanti. Generalmente è sufficiente lavare la pelle (ev. corpo e capelli) con acqua e sapone. Per asportare peli ancorati alla pelle si può usare del nastro adesivo. In caso di forte prurito la polvere di talco mentolato produce un effetto calmante. 

Richiedono invece l’intervento medico le rare situazioni di reazione allergica generalizzata (sintomi respiratori) oppure di congiuntivite causate dal contatto di peli urticanti con gli occhi, o ancora di ingestione di peli o larve.

In caso di contatti accidentali con larve o nidi è consigliato manipolare gli indumenti con guanti e lavarli a temperatura non inferiore a 60°, fare una doccia ed evitare di grattarsi.

Interventi possibili

Per quanto riguarda i giardini, si consiglia di eliminare i nidi ancora nelle prossime settimane e in ogni caso prima della discesa dei bruchi lungo il tronco, proteggendosi in modo adeguato con guanti e vestiti lunghi ed eventualmente mascherine, tagliando i rametti sui quali si trovano i nidi, assicurandosi che all’interno vi siano ancora le larve e immergendoli in acqua molto calda contenente abbondante sapone di Marsiglia. In questo modo le larve vengono completamente annientate. Durante questa operazione particolare attenzione deve essere prestata alla sicurezza delle persone, in considerazione della posizione dei nidi alle estremità delle chiome degli alberi e alle conseguenti possibili cadute. Si consiglia di affidare queste mansioni a personale qualificato.La Legge federale sulle foreste vieta l’uso di qualsiasi prodotto antiparassitario in bosco, per cui la Sezione forestale non prevede l’utilizzo di fitofarmaci o pesticidi. In casi particolari e limitatamente al bosco si consiglia di contattare l’Ufficio forestale di circondario più vicino e di verificare la situazione con i forestali che proporranno ai proprietari delle misure adeguate.

Si ricorda che i Municipi sono competenti per l’adozione dei provvedimenti che si rendessero necessari a tutela della salute pubblica.

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