BERNA - Attesa conferenza stampa a Berna, hanno parlato Guy Parmelin e Alain Berset.
Parmelin: "Vogliamo ridare responsabilità alle aziende"
"Scegliere di allungare la possibilità di avere l'indennità per lavoro ridotto a 24 mesi serve per evitare dei licenziamenti a fine agosto, dato che alcuni settori si trovano in difficoltà. Ma speriamo che le aziende piano piano riescano a farcela senza aiuti, essi diminuiranno man mano che ci saranno le aperture. Vogliamo ridare la responsabilità alle aziende. I risultati dopo le aperture dello scorso anno sono stati incoraggianti, siamo ottimisti".
"I buoni imprenditori devono anticipare gli scenari. Abbiamo subito detto che avremmo aiutato le persone a stabilizzare i redditi per superare questo periodo, garantire la presa a carico con tutti i mezzi finanziari, ma l'obiettivo è di andare avanti su questa rotta e fare in modo che ci si prepari a uscire in modo ordinato e non brutale d questa crisi. Il dispositivo viene comunque esteso, come avete visto, si potrà avere l'ILR a lungo. Non si esce dall'oggi al domani dicendo che abbiamo chiuso i rubinetti. È un campanello d'allarme, devono svegliarsi".
Berset: "Siamo in un momento chiave"
"I numeri sono positivi, i ricoveri sono scesi, tornando ai livelli di metà marzo e c'è stato un calo dei decessi. La situazione attuale è la migliore che potessimo immaginare, nonostante le prime tre fase di aperture già avvenute. Non hanno portato a un'esplosione dei casi, anzi, è seguita un'evoluzione favorevole. Questo è determinato dal fatto che è partita la campagna vaccinale a pieno ritmo, abbiamo 600mila persone vaccinate al giorno. Tutti i Cantoni stanno aprendo le vaccinazioni a chi ha più di 16 anni. Ciò non vuol dire che dobbiamo allentare completamente, precipitandoci verso l'uscita. La situazione è favorevole perché abbiamo proseguito con calma. Con i vaccini e una popolazione che rispetta tutte le varie misure, dalla mascherina alla prudenza, funziona. La prudenza è ora importante, molti stanno aspettando il vaccino, non è il momento di ammalarsi e mettersi a rischio, anzi bisogna poter proseguire coi vaccini e su questa strada, speriamo a breve di arrivare alla fine di questo periodo".
"Abbiamo deciso un modello a tre fasi, messo in consultazione due settimane fa. La seconda fase sarà di stabilizzazione. La consultazione su queste aperture sarà un po' più lunga del solito. La discussione è rinviata al 26 maggio, lì si prenderà la decisione, entrerà in vigore a fine maggio. Ovviamente si aprirà se i contagi restano bassi".
"L'obiettivo per giugno sarebbe di avere un massimo di 100 persone al chiuso e 300 all'aperto, con la metà della capienza possibile. Nelle riunioni private resteranno i limiti di 10 persone al chiuso e 15 all'aperto".
"Le persone, se tornassero in ufficio, si muoverebbero di più, quindi avremo più rischi. Chi avrà ricevuto due dosi di vaccino o è guarito potrà essere esentato dalla quarantena".
"Per quanto riguarda i ristoranti, se la situazione a fine maggio lo consentirà, e per ora stiamo andando nella giusta direzione, prevediamo di aprire anche i locali interni. Lo decideremo sulla base degli elementi che avremo a disposizione il 26 maggio, sappiamo che i termini sono stretti. Le misure di protezione saranno molto rigide. Stiamo facendo un passo importante, abbiamo bisogno della collaborazione di tutti coloro che vanno al ristorante o al bar, che devono essere della partita. Chi va a un ristorante o a un bar, o chi lo gestisce, avrà più lavoro, lo sappiamo, ma servirà per poter aprire. Sulle terrazze si potrà togliere la mascherina quando si è al tavolo ma all'interno chiediamo di indossarla quando non si consuma, i rischi sono più alti".
"Abbiamo abbastanza dosi di vaccini per il 2021, non sono molti i paesi a essere nella nostra situazione ed è uno dei motivi per cui siamo messi bene. Per il 2022 oggi abbiamo deciso la nostra strategia di acquisto, siamo pronti al caso di nuove varianti o mutazioni o nuovi vaccini. Siamo pronti sino all'inverno 21-22 e anche oltre. Moderna ci ha assicurato un buon numero di dosi anche per il 2022, abbiamo ordinato anche delle dosi da AstraZeneca. Esso non è ancora stato omologato in Svizzera, se lo verrà useremo anche quel vaccino. Vogliamo fare tutti i chiarimenti del caso. Abbiamo deciso anche di dare un contributo per combattere la pandemia a livello mondiale".
"Ci pare di poter passare alla prossima fase. Si va parecchio in là con le proposte, abbiamo potuto farlo perché non sono aumentati i contagi. Il triangolo tra test, vaccini e allentamenti sinora ha funzionato e lo porteremo avanti. Ma il punto centrale è che le persone che vivono in Svizzera hanno collaborato, stando attente e facendosi vaccinare. Non è il momento di contagiarsi o di ammalarsi, il tutto verrebbe rinviato. Siamo in un momento chiave per l'evoluzione per quanto concerne la vaccinazione".
"Misure come l'igiene delle mani e la mascherine resteranno. Le chiusure andranno a cadere quando entreremo nella fase 3".
"Non abbiamo aperto maggiormente agli incontri privati perché in famiglia si pone meno attenzione. La limitazione riguarda gli incontri spontanei, ma solitamente non ci si incontra in più persone. In questo ambito avevamo già fatto un passo avanti, adesso desideriamo stabilità e per questo non abbiamo aperto. La famiglia è il luogo con più pericoli, non ci sono mascherine e distanze".